L’Istat, nella nota pubblicata il 16 settembre, conferma il calo dell’inflazione nel mese di agosto, da +1,3% di luglio a +1,1%. Questo è avvenuto, continua l’Istat, «a causa dell’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici su base tendenziale, nonostante le spinte al rialzo registrate nel settore regolamentato».
Nello specifico, si tratterebbe di una flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati da -6,0% a -8,6% e dei Beni durevoli da -1,2% a -1,8% affiancata da una decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione da +2,7% a +2,5%. Dall’altro lato, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deve essere imputata a un’accelerazione del costo dei Beni energetici regolamentati +11,7% a +14,3%, dei Servizi relativi ai trasporti da +2,2% a +2,9% e dei Beni semidurevoli (da +1,1% a +1,3%).
Ad agosto, l’inflazione di fondo, al netto del costi di alimentari ed energia, rimane comunque stabile a +1,9%, così come quella al netto dei soli Beni energetici che resta a +1,8%.
In generale il prezzo dei beni continua il suo calo tendenziale da -0,1% a -0,5%, mentre quello dei servizi ha subito un lieve rialzo da +3,0% a +3,2%.
Di pari passo, diminuisce anche il “carrello della spesa”, dove sui dodici mesi i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona hanno subito un calo da +0,7% a +0,6%. Una simile dinamica si registra anche per i prodotti ad alta frequenza di acquisto che scendono da +1,8% a +1,1%.
Codacons commentando i dati pubblicati dall’Istat, ha sottolineato come un tasso di crescita dei prezzi abbia una ricaduta negativa sulle famiglie, costrette a vedersi aggravare la spesa annuale di «circa 346,5 euro per una famiglia tipo e di 451 euro per un nucleo con due figli».
Aggiunge inoltre come anche il sistema turistico abbia subito un forte incremento del +37,4% rispetto allo scorso anno, con un aumento del +12,9% del prezzo dei soggiorni in villaggi vacanza e campeggi. Anche il costo dei trasporti ha subito un incremento: i biglietti dei treni e dei pullman sono saliti rispettivamente del +6,1% e del +2,2%; quelli degli aerei per voli nazionali del +14%, per voli europei del +19,4% e per voli internazionali del +16,8%; infine i prezzi dei traghetti hanno subito un rincaro del +33,8% rispetto a luglio.
Federconsumatori però mette in guardia di fronte a questi dati positivi. Questi ultimi sarebbero infatti non sufficienti a mitigare l’impatto economico sui cittadini che, secondo l’associazione, tra settembre e novembre dovranno affrontare, per famiglia, una spesa di circa 2,907,35 per bollette, Tari, riscaldamento, materiale scolastico e spese per la salute.
L’aumento dei prezzi ha condizionato le scelte della famiglie non solo in tema di vacanze. Continua l’associazione: «Di fronte a importi così elevati, cresce il numero di rinunce che le famiglie sono costrette ad operare. Rinunce che, in assenza di provvedimenti immediati per sostenere le famiglie e il loro potere di acquisto, rischiano di riportare gravi ripercussioni sul nostro sistema economico, abbattendosi sulla domanda interna e, quindi, sull’intero sistema produttivo».