Nonostante in questi mesi ci fossimo abituati a prese di posizione delle istituzioni europee (in particolare dalla Banca centrale) a sostegno di una presunta crescita economica, questa volta è il turno della Cina, segno che in Oriente le cose non vanno poi meglio.
La Banca centrale cinese (Pboc) ha infatti annunciato un pacchetto di misure di sostegno, che partirà dal taglio di 50 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche (Rrr).
L’obiettivo è quello di raggiungere la tanto auspicata crescita di “circa il 5%” per il 2024, un traguardo che il governatore Pan Gongsheng, nel corso di un briefing, ha detto possibile a fronte di una riduzione ulteriore dei tassi di interesse chiave per sostenere una ripresa dei prezzi.
Parimenti, le misure dovranno andare nella direzione di un aumento dei prestiti ai consumatori e verso un taglio al tasso ipotecario per i prestiti immobiliari esistenti.
La Cina “ridurrà il coefficiente di riserva obbligatoria e il tasso di interesse di riferimento”, ha spiegato il governatore Pan.
Il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche, infatti, “sarà ridotto di 50 punti base nel prossimo futuro”, ha aggiunto, senza indicare però tempistiche, ma sottolineando che la mossa inietterà circa 1.000 miliardi di yuan (quasi 142 miliardi di dollari) in “liquidità a lungo termine” sui mercati finanziari.
Andrea Valsecchi