I russi avanzano nell’est dell’Ucraina. Dopo la recente caduta della città di Vuhledar, le forze di Mosca questa settimana sono entrate nella periferia di Toretsk, città del Donetsk situata 200 chilometri a nord di Mariupol. Secondo quanto riporta Rai News, gli analisti militari ucraini ritengono che,
con un eventuale controllo completo di Toretsk, i russi potrebbero più facilmente ostacolare importanti collegamenti logistici tra il fronte e le retrovie ucraine. Secondo una portavoce militare ucraina, la situazione per ora rimane stabile. Kiev, tuttavia, sta mostrando diversi segni di fatica e di cedimento lungo il fronte, mentre i russi cercano di guadagnare momentum, avanzando villaggio per villaggio.
Nel frattempo, il conflitto russo-ucraino continua ad animare il dibattito elettorale statunitense. Kamala Harris ha dichiarato alla Cbs che non incontrerebbe Vladimir Putin in un bilaterale per negoziare la fine della guerra, senza la presenza di Kiev al tavolo: “L’Ucraina deve dire la sua nel futuro dell’Ucraina”, ha sottolineato la candidata dei Democratici. L’attuale vicepresidene degli Stati Uniti ha affermato che se “fosse presidente Donald Trump, Putin sarebbe seduto a Kiev in questo momento”. L’ex procuratrice generale che ambisce alla Casa Bianca ha attaccato direttamente Trump, accusandolo di continuare a ripetere di essere in grado finire la guerra “il primo giorno” se fosse presidente: “Sapete cosa significa. Si tratta della resa”, ha chiosato Harris.