La vittoria dell’Ucraina contro la Russia “é una priorità”: l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza designato, Kaja Kallas, si prepara ad affrontare un mandato complicato, ma con le idee chiare. L’ex premier estone ha illustrato la sua linea nel corso dell’audizione di conferma avvenuta ieri presso la Commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo. Kallas ha fornito un’ampia visione del panorama globale che assiste al formarsi di “alleanze autocratiche” e attori “come Russia, Cina, Corea del Nord e Iran che cercano di cambiare l`ordine internazionale basato su regole”.
Una delle grandi mancanze dell’Unione Europea è il non essere riuscita nella sua storia pluridecennale a dotarsi di una difesa comune: questo è uno dei motivi per cui nell’arena internazionale e nelle questioni geopolitiche l’Ue raramente è incisiva, proprio perché in questi ambiti i 27 Stati Membri si muovono in larga parte in maniera indipendente. Tuttavia, l’aggressione russa all’Ucraina ha fatto tremare tutto il vecchio continente e Kallas ha esortato l’Ue a fornire “tutta l’assistenza militare, finanziaria e umanitaria necessaria” e a lavorare affinché l’iter di adesione di Kiev all’Unione Europea vada avanti.
Ma come terminerà la guerra? Mentre si rincorrono le speculazioni su come Donald Trump abbia intenzione di rapportarsi con Vladimir Putin, Kallas non si illude: “La guerra finirà quando la Russia si renderà conto di aver fatto un errore come in Afghanistan e ritirerà le truppe, perché capirà di non poter vincere in Ucraina”. Il compito dell’Ue quindi è gravoso da un punto di vista economico, ma semplice: “Se sosterremo l’Ucraina, la Russia si renderà conto di non poter vincere” ha chiosato l’ex premier estone.