In un approfondimento firmato dal giornalista Allan Kaval e pubblicato dal prestigioso quotidiano francese Le Monde, si esplora il legame tra Brescia, una delle province industriali più vitali d’Italia, e la Germania, tradizionale partner economico. L’articolo mette in evidenza come la stagnazione dell’economia tedesca stia gettando ombre sul futuro di un territorio che si considera il “diciassettesimo land” della Repubblica Federale Tedesca. Brescia, con tredicimila aziende manifatturiere e un saldo commerciale positivo di 10,2 miliardi di euro nel 2023, rappresenta una delle eccellenze del tessuto produttivo italiano, ma la sua dipendenza dai mercati tedeschi, in particolare dall’industria automobilistica, la rende particolarmente esposta ai cambiamenti strutturali in corso nella prima economia europea.
L’analisi di Le Monde evidenzia come la crisi tedesca sia alimentata da molteplici fattori, tra cui il passaggio globale alla mobilità elettrica, il rallentamento economico e un’instabilità politica che si riflette sul mercato. Per Brescia, questo si traduce in un calo della domanda di componentistica auto e in un’incertezza senza precedenti. Nel secondo trimestre del 2024, le esportazioni bresciane verso la Germania sono diminuite del 14,8%, segnando un colpo per un settore che rappresenta il cuore pulsante dell’economia locale. Le difficoltà dei colossi automobilistici tedeschi, come Volkswagen, e l’introduzione di normative ambientali sempre più stringenti stanno accelerando una trasformazione che molti imprenditori non si sentono pronti ad affrontare. Giuseppe Pasini, presidente del gruppo siderurgico Feralpi, osserva amaramente come la Germania, un tempo modello di efficienza e stabilità, sembri oggi smarrire la propria direzione.
Nelle conclusioni, il reportage punta lo sguardo sul futuro, sottolineando come molti imprenditori bresciani vedano la necessità di diversificare i mercati, esplorando opportunità in Nord Africa, America e Asia. Tuttavia, la concorrenza con paesi come Cina, Turchia e India, particolarmente aggressivi nel settore della componentistica e della siderurgia, rappresenta una sfida significativa. Questi competitor godono di costi di produzione inferiori, dovuti a manodopera meno costosa e politiche energetiche più favorevoli. La capacità di Brescia di mantenere competitività è limitata anche dagli elevati costi dell’energia e delle materie prime in Italia. Nonostante queste difficoltà, Le Monde riconosce Brescia come un modello unico di resilienza industriale, grazie alla capacità delle sue imprese di innovare e trovare nicchie di mercato ad alto valore aggiunto. L’articolo offre una riflessione sulle difficoltà di un sistema europeo sempre più interdipendente e sul ruolo cruciale che province come Brescia possono giocare nel ridefinire il panorama industriale del continente.