BAKU, novembre 2024 – L’adattamento al cambiamento climatico rappresenta una sfida sempre più urgente, e i costi per affrontarla continuano a crescere in modo esponenziale, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. Simon Stiell, segretario esecutivo dell’Unfccc Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha sottolineato durante il suo intervento alla Cop29 a Baku che le cifre necessarie per l’adattamento rischiano di raggiungere livelli senza precedenti.
“I costi dell’adattamento stanno schizzando per tutti, specialmente per i Paesi in via di sviluppo. Potrebbero salire a 340 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 e arrivare a 565 miliardi all’anno nel 2050,” ha dichiarato Stiell.
Stiell ha messo in evidenza come i Paesi più vulnerabili si trovino spesso a fronteggiare ostacoli insormontabili nell’accesso ai finanziamenti necessari per affrontare l’impatto del cambiamento climatico. “Abbiamo bisogno di flussi finanziari costanti e abbondanti. Devono essere più accessibili, specialmente per quei Paesi che, pur essendo i meno responsabili delle emissioni globali, subiscono le conseguenze più devastanti,” ha ribadito.
Gli impatti del cambiamento climatico, tra cui eventi meteorologici estremi, innalzamento del livello del mare e desertificazione, stanno causando danni sempre più gravi alle economie e alle infrastrutture, colpendo in modo sproporzionato i Paesi in via di sviluppo. “Non possiamo ignorare l’elefante nella stanza dell’adattamento: c’è un enorme gap finanziario che dobbiamo colmare,” ha concluso Stiell, ricordando che il tempo per agire è sempre più limitato.
Le cifre citate da Stiell sottolineano un problema critico: le promesse di finanziamenti per il clima, fatte durante precedenti conferenze internazionali, non sono ancora sufficienti per affrontare le sfide attuali. Serve un impegno globale più incisivo per mobilitare le risorse necessarie e sostenere i Paesi che rischiano di essere lasciati indietro nella lotta contro i cambiamenti climatici.
Gloria Giovanditti