Bruxelles promuove il Piano di bilancio italiano: percorso fiscale credibile e spesa in linea con le raccomandazioni UE.
La Commissione Europea ha dato il via libera al Piano strutturale di bilancio (Psb) e al Documento programmatico di bilancio (Dpb) presentati dall’Italia. Entrambi i documenti sono stati giudicati conformi ai requisiti del nuovo Patto di stabilità, delineando un percorso fiscale credibile che punta a una riduzione sostenibile del debito pubblico. In particolare, Bruxelles ha apprezzato il controllo della spesa netta, ritenendolo “in linea con le raccomandazioni” europee.
“Un risultato atteso, frutto di scelte economiche improntate alla serietà,” ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Tra i Psb analizzati, quello dei Paesi Bassi è l’unico a non superare l’esame della Commissione, che ha richiesto una revisione del percorso di spesa. Critiche anche sul loro Dpb, giudicato “non in linea” con le indicazioni UE. Risultati parzialmente negativi per altri Paesi, tra cui Germania, Estonia, Finlandia e Irlanda, che non rispettano pienamente i limiti di spesa, e per Lussemburgo, Malta e Portogallo, penalizzati dalla mancata riduzione dei sussidi energetici. La Lituania, invece, è considerata a rischio non conformità.
Per l’Italia crescita in linea, ma attenzione a deficit e debito
Bruxelles ha giudicato realistico lo scenario macroeconomico su cui si basano le proiezioni di bilancio italiane, con stime di crescita del Pil dell’1,2% per il 2025, leggermente superiori all’1% previsto dalla Commissione. Tuttavia, restano rischi al ribasso legati agli obiettivi di deficit e debito, principalmente a causa di alcune misure di spesa ancora in fase di definizione.
La Commissione ha evidenziato che le differenze nelle previsioni di crescita derivano da fattori tecnici, come un riporto meno favorevole per il 2024 e aspettative più basse sulla domanda interna, in particolare per gli investimenti.
La situazione degli altri Paesi europei
Nell’ambito del Pacchetto autunnale del Semestre europeo, 20 dei 21 Psb presentati dai Paesi membri sono stati giudicati conformi. Oltre all’Italia, hanno ricevuto l’ok Stati come Francia, Spagna e Finlandia, che hanno ottenuto anche l’approvazione per l’estensione dei loro piani a cinque anni. L’Ungheria resta in attesa di valutazione.
Passando ai Dpb, otto Paesi, tra cui Italia, Grecia e Francia, rispettano pienamente le raccomandazioni. Per gli otto Paesi in procedura di disavanzo eccessivo, tra cui Italia, Belgio e Polonia, la Commissione ha richiesto piani correttivi basati su traiettorie tecniche quadriennali, in assenza di accordi a medio termine.
Infine, l’Austria, pur non in procedura di disavanzo eccessivo, rischia di entrarvi: il deficit previsto supera il 3% del Pil per il 2024 e, secondo le stime, resterà sopra questa soglia anche nel 2025 e 2026. Vienna si è impegnata a prendere misure correttive entro il 2025, che saranno valutate dalla Commissione una volta formalizzate.
Andrea Valsecchi