Gli affitti brevi continuano a trasformare il panorama del turismo, superando progressivamente gli hotel tradizionali in termini di preferenza. Secondo i dati elaborati da Confedilizia, ad aprile 2024 il tasso di utilizzo degli appartamenti prenotabili online ha raggiunto il 30,9%, superando il 29,7% degli hotel. A settembre, il divario si è ampliato ulteriormente, con gli affitti brevi che hanno registrato un tasso di occupazione del 43% contro il 37,2% degli alberghi. Questo fenomeno riflette l’apprezzamento dei turisti per una formula più flessibile e competitiva, particolarmente apprezzata dagli stranieri, come confermano le recensioni online e i punteggi più alti assegnati agli appartamenti.
In parallelo, però, il settore si trova al centro di un dibattito economico e politico che ruota attorno alla necessità di regolamentazione. Confedilizia evidenzia il rischio che i nuovi provvedimenti normativi sugli affitti brevi, in vigore dal 2025, possano frenare uno dei settori più dinamici del turismo. Queste misure, percepite come punitive, potrebbero non solo rallentare lo sviluppo del mercato, ma anche penalizzare i proprietari e i consumatori, compromettendo un sistema che sta ampliando le opportunità ricettive in risposta alla crescente domanda turistica globale.
Per Confedilizia, è essenziale adottare un approccio equilibrato e costruttivo, che eviti di soffocare un settore in espansione. L’associazione sottolinea che gli affitti brevi non sostituiscono gli hotel, ma rappresentano un ampliamento dell’offerta ricettiva. Invece di norme restrittive, sarebbe più utile promuovere politiche che valorizzino i benefici collettivi di questa trasformazione, supportando i territori con soluzioni sostenibili ed efficaci. In tal senso, Confedilizia invita a considerare il buon senso e l’interesse generale per evitare un danno a uno dei settori più promettenti del turismo contemporaneo.