Il Servizio sanitario nazionale (SSN) italiano, tradizionalmente universalistico, è oggi al centro di dibattiti sulla sua sostenibilità. L’Italia destina il 6,3% del PIL alla sanità, una quota tra le più basse in Europa, rispetto al 10% della Francia e all’11% della Germania. Questo dato si scontra con una realtà demografica complessa: il 41% della popolazione italiana soffre di malattie croniche e circa 4 milioni di anziani sono non autosufficienti. Questi fattori, uniti a risorse finanziarie limitate, mettono a dura prova un sistema che deve adattarsi alle crescenti esigenze della popolazione, garantendo al contempo equità ed efficienza.
Il rapporto Oasi, stilato annualmente dal Cergas SDA Bocconi, rappresenta uno studio di riferimento per analizzare le dinamiche e le criticità del sistema sanitario nazionale. Attraverso dati approfonditi e analisi scientifiche, il documento identifica i principali problemi strutturali e propone strategie di intervento per migliorare l’efficacia del SSN. L’edizione presentata quest’anno mette in luce quattro criticità principali: una distribuzione disomogenea delle risorse sanitarie, disparità territoriali nei consumi sanitari, la mancata corrispondenza tra prestazioni prescritte e quelle effettivamente erogabili, e un sistema di gestione ancora troppo concentrato sulla produttività delle strutture anziché sui bisogni reali dei pazienti. Queste problematiche creano inefficienze che colpiscono in modo particolare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Il rapporto Oasi non si limita a evidenziare le criticità, ma propone soluzioni concrete per affrontare le sfide. Tra queste, la necessità di ridefinire le priorità sanitarie, concentrandosi su pazienti cronici e anziani non autosufficienti, e di comunicare in modo chiaro le prestazioni garantite. Inoltre, suggerisce di riorganizzare la rete ospedaliera, riconvertendo le strutture meno efficienti e sviluppando servizi territoriali. L’implementazione di tecnologie digitali, come la telemedicina, potrebbe infine migliorare l’accesso alle cure e ottimizzare la gestione delle risorse. Il rapporto invita a un ripensamento strutturale del SSN, per renderlo più equo, efficiente e sostenibile.