Il settore siderurgico italiano ha registrato una nuova contrazione nel mese di novembre, interrompendo il moderato rialzo di ottobre. Secondo i dati pubblicati da Federacciai, l’associazione che rappresenta le industrie siderurgiche italiane aderente a Confindustria, la produzione nazionale di acciaio è scesa del 4,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, attestandosi a 1,8 milioni di tonnellate (M.t.). Questo calo porta il totale dei volumi prodotti nel periodo gennaio-novembre a 18,8 M.t., segnando una flessione del 4,7% su base annua. Tali dati confermano le difficoltà persistenti in un comparto strategico per l’industria manifatturiera del Paese.
La contrazione produttiva ha interessato entrambe le principali categorie di laminati a caldo, sebbene con impatti diversi. I cosiddetti “lunghi”, che includono prodotti come barre e profilati destinati prevalentemente al settore edilizio, hanno raggiunto 1,1 M.t. a novembre, con una diminuzione del 5% rispetto allo stesso mese del 2023. Diversamente, i “piani”, utilizzati nell’automotive e nell’elettrodomestico, hanno subito un calo più marcato del 12,2%, fermandosi a 747 mila tonnellate. Questi dati evidenziano una debolezza strutturale nel comparto dei prodotti piani.
Guardando all’intero periodo gennaio-novembre, la produzione di lunghi è rimasta stabile su 11 M.t., evidenziando una relativa resilienza legata alla domanda sostenuta dall’edilizia pubblica e privata. Al contrario, la produzione di piani ha sofferto le difficoltà dell’industria automobilistica e della produzione di beni durevoli, settori ancora condizionati dalla debolezza della domanda internazionale e dalla volatilità dei mercati delle materie prime. Federacciai ha sottolineato che l’andamento generale resta influenzato anche dall’aumento dei costi energetici e dalla competizione globale, che continua a esercitare pressioni sul comparto siderurgico italiano.