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    Fisco e rateizzazioni: nuove opportunità per saldare i debiti fino a 120mila euro

    Il Fisco introduce nuove misure per agevolare i contribuenti in difficoltà economiche e facilitare il pagamento di tasse, multe e contributi non saldati. Dal 1° gennaio 2025 entrano in vigore nuove procedure per la rateizzazione dei debiti, con un simulatore online disponibile sul portale dell’Agenzia Entrate Riscossione (Ader). Questo strumento consente di calcolare il numero massimo di rate e l’importo indicativo per i contribuenti che dichiarano o documentano una situazione di temporanea difficoltà economico-finanziaria.

    Per debiti complessivi fino a 120mila euro, basta una semplice richiesta per accedere a un piano di pagamento dilazionato fino a 84 rate mensili (sette anni) per il biennio 2025-2026. Questo limite sale a 96 rate per le richieste presentate nel biennio 2027-2028 e fino a 108 rate dal 2029. Chi documenta lo stato di difficoltà economico-finanziaria può invece ottenere piani più lunghi: da 85 a 120 rate mensili per le richieste presentate nel biennio 2025-2026, da 97 a 120 rate mensili per il 2027-2028 e da 109 a 120 rate mensili a partire dal 2029. Per debiti che superano i 120mila euro, il contribuente può richiedere fino a 120 rate, presentando documentazione che attesti una temporanea difficoltà economica. In questo caso, la concessione delle rate è indipendente dall’anno in cui viene presentata la domanda.

    Il simulatore online rappresenta uno strumento utile per stimare il piano di pagamento, calcolando l’importo delle rate e il numero massimo ottenibile sulla base dei dati inseriti. Ad esempio, un debito fino a 70mila euro con un Isee pari a 25mila euro consente di ottenere fino a 120 rate mensili da circa 725 euro, mentre un debito fino a 50mila euro con un Isee di 30mila euro permette di accedere a un massimo di 80 rate da circa 724 euro.

    Le nuove misure si inseriscono in un quadro più ampio di riforma della riscossione, che mira a svuotare il magazzino dei crediti non recuperabili e a velocizzare le procedure di riscossione attraverso avvisi di accertamento esecutivi. Nel 2023 e nel 2024 le definizioni agevolate, pur con una riduzione del gettito netto a causa della rinuncia a sanzioni e interessi, hanno portato nelle casse dello Stato rispettivamente 7,2 e 4,6 miliardi di euro.

    Tuttavia, gran parte del “magazzino della riscossione”, pari a 1.267,6 miliardi di euro, resta ancora da incassare. Di questo, 33,3 miliardi sono già oggetto di piani di rientro rateizzati.
    I piani di pagamento dilazionati rappresentano un’importante leva per garantire un recupero parziale delle somme dovute, con i dati che mostrano un aumento della riscossione rateizzata nel 2024 rispetto ai cali registrati nei due anni precedenti. Al 30 novembre 2024, dei 9,7 miliardi incassati attraverso ruoli e cartelle, ben 4,3 miliardi sono stati recuperati tramite pagamenti scaglionati.
    Queste misure non solo offrono maggiore flessibilità ai contribuenti, ma garantiscono anche al Fisco uno strumento più efficace per recuperare il gettito senza gravare eccessivamente su chi si trova in difficoltà economiche.

    Gloria Giovanditti

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