“Vladimir Putin non ha alcun diritto di veto e non ha diritto di voto su chiunque si unisca alla Nato in futuro, a meno che non voglia unirsi alla Nato. Ma non credo che lo voglia”: il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica, l’olandese Mark Rutte, mette le cose in chiaro in vista di possibili negoziati tra Russia e Ucraina. Rutte è intervenuto a un dibattito a Davos con i leader di Polonia, Lettonia, Croazia, Belgio e il vice primo ministro dell’Ucraina, e ha spiegato cosa accadrebbe all’Europa se l’Ucraina capitolasse.
Nonostante Mosca abbia riportato la guerra sul suolo europeo, infatti, alcuni Paesi Ue hanno fatto parecchia fatica a incrementare le spese destinate alla Difesa secondo quanto previsto dal target fissato dalla Nato al 2% del Pil. Polonia e Paesi Baltici hanno superato velocemente questo livello, ma altri membri dell’Alleanza, Italia compresa, rimangono lontani. Da qualche tempo, intanto, si è aperto un dibattito sulla possibilità di fissare un nuovo target al 3%, ma Rutte ha cercato di contestualizzare la diatriba. “Se l’Ucraina perdesse – ha spiegato il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica – ciò significherebbe che all’interno della NATO non staremmo parlando di un qualsiasi 3% invece degli attuali impegni di spesa”.
Non miliardi ma “trilioni in più” ha detto Rutte, perché, se Kiev capitolasse, “allora ripristinare la deterrenza dell’occidente della NATO di nuovo, sarà un prezzo molto, molto più alto di quello che state contemplando in questo momento in termini di spesa”. La misura della minaccia russa è stata sottolineata anche dall’Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, la quale ha ricordato che “Putin sta spendendo oltre un terzo del bilancio russo per l’esercito, il triplo rispetto alla cifra precedente alla guerra in Ucraina”. Il problema? È che Mosca “non sta mostrando alcun segno di volersi fermare o rallentare” ha detto Kallas alla conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa, aggiungendo che “in tre mesi la Russia può produrre più armi e munizioni di quello che riusciamo a fare noi in 12 mesi”.
