lunedì, Gennaio 27, 2025
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    Caro vita: è Bolzano la città più cara d’Italia secondo l’Unione Nazionale Consumatori

    Seguono al secondo posto Rimini con un aumento di 435 euro annui a famiglia e al terzo Siena che registra +434.

    È Bolzano a guadagnare il primo posto della classifica, stilata dall’Unione Nazionale Consumatori, delle città più care d’Italia 2024 per aumento del costo della vita. Uno studio basato sull’inflazione media dello scorso anno resa nota dall’Istat, che consente di fotografare la spesa che una famiglia nel 2024 ha pagato effettivamente in più rispetto al 2023.

    Come detto, in testa alla graduatoria si posiziona Bolzano dove l’inflazione media pari a +1,7%, la seconda più alta d’Italia dopo Brindisi (+1,8%), si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente, per una famiglia media, a 492 euro in più rispetto al 2023. Medaglia d’argento per Rimini che registra la terza inflazione più elevata del Paese, pari a +1,6%, con un incremento di spesa sul 2023 pari a 435 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio c’è Siena che con +1,7% (ex aequo con Bolzano) ha una spesa supplementare pari a 434 euro annui per una famiglia tipo.

    Seguono poi al quarto posto Padova, che con +1,5% registra una stangata pari a 386 euro; Parma (+1,4%, +380 euro), al sesto posto Napoli (+1,7%, 2° inflazione più alta e +375 euro), poi Trieste (+1,5%, +367 euro), Benevento (+1,7%, +363 euro) e Ferrara (+1,3%, +353 euro). Chiudono la top ten, Macerata e Venezia che, pur avendo un’inflazione differente, rispettivamente +1,7% e +1,3%, hanno lo stesso un incremento di spesa pari a 343 euro.

    Sull’altro fronte della classifica, l’unica città in deflazione è Campobasso, dove con -0,1% si è registrato un risparmio di 21 euro rispetto alla spesa del 2023. Al secondo posto Biella, con una variazione nulla dei prezzi. Medaglia di bronzo per Caserta, +0,1% e +21 euro.

    Seguono, nella classifica delle risparmiose, Aosta (+0,1%, +26 euro), Trapani (+0,3%, +64 euro), al sesto posto Ancona con +66 euro (+0,3%), poi Pescara e Teramo (+0,3%, +67 euro per entrambe) e Cremona (+0,3%, +84 euro). A chiudere la top ten delle migliori c’è Novara che registra un aumento del +0,4%, pari a +100 euro.

    In testa alla classifica delle regioni più “costose” si posizione il Trentino con un’inflazione annua a +1,3% (la più elevata d’Italia a livello regionale, ex aequo con il Veneto), che registra a famiglia un aggravio medio pari a 370 euro. Segue il Veneto, dove la crescita dei prezzi dell’1,3% implica un’impennata del costo della vita pari a 324 euro e terzo il Lazio, +1,2% con un rincaro di 293 euro.

    La regione più virtuosa in termini di risparmio è il Molise, +0,1% pari a +21 euro, seguito da Valle d’Aosta (+0,1%, +26 euro) e Basilicata (+0,5%, +105 euro).

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