Senza aiuti, l’Ucraina perderà la guerra. Un fatto evidente ai più, vista la superiorità dell’industria bellica russa. Anche Vladimir Putin ne parla apertamente, dopo che Donald Trump ha deciso di sospendere per tre mesi gli aiuti esteri, anche se Washington non ha ufficialmente fatto un passo indietro sugli aiuti militari a Kiev: “[Gli ucraini] non dureranno un mese se si fermano i soldi e, in senso lato le munizioni”. L’autocrate russo, parlando con Pavel Zarubin, giornalista del canale televisivo Rossiya 1, ha dichiarato che “tutto finirà in un mese, un mese e mezzo o due mesi. In questo senso – ha aggiunto Putin – la sovranità dell’Ucraina è quasi nulla”.
Chi sperava che lo zar dopo quasi tre anni di guerra avesse cambiato o perlomeno ammorbidito le sue posizioni, si è illuso. Putin, infatti, è tornato a recitare il ritornello di Kiev che non ha alcuna volontà di impegnarsi in negoziati con Mosca, spiegando che in ogni caso tali negoziati sono complicati dalla “illegittimità” del presidente Zelensky, come riportato da Rai News. Questo perché, secondo il Cremlino, Zelensky è rimasto al potere oltre il suo mandato. La soluzione secondo Mosca? “Lasciamo che sia il presidente della Rada” ad occuparsi dei negoziati, ha affermato Putin (la Rada è il parlamento ucraino). Avanzare delle precondizioni negoziali inaccettabili come esautorare il presidente ucraino è una mossa a cui i russi continuano a ricorrere, con il risultato che al momento non ci sono i presupposti concrete per imbastire un dialogo.
Zelensky conosce le tattiche russe: “Putin ha confermato ancora una volta di avere paura dei negoziati, di avere paura dei leader forti e di fare tutto il possibile per prolungare la guerra”, ha scritto su X il presidente ucraino. Secondo Zelensky, “ogni mossa che [Putin] fa e tutti suoi trucchi cinici sono mirati a rendere la guerra senza fine”.