Secondo l’Osservatorio sul Future of Work di Radical HR, la rapida trasformazione tecnologica impone alle aziende di ripensare l’organizzazione e investire risorse per valorizzare i propri talenti. Lo studio ha individuato in particolare cinque tendenze che stanno diventando strategiche per sopravvivere nel mercato del lavoro.
L’Osservatorio mette in risalto la formazione continua delle aziende che investono nelle competenze dei propri dipendenti, così come quei lavoratori che acquisiscono capacità necessarie per svolgere nuove mansioni. Come evidenzia l’indagine, le imprese che puntano sull’apprendimento riescono a trattenere in modo ottimale i talenti e a creare un ambiente di lavoro più solido e innovativo. I dati analizzati da Radical HR calcolano che le aziende che introducono programmi di apprendimento strutturati raddoppiano le probabilità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Per la maggior parte delle imprese, la formazione acquisisce sempre più peso per aumentare la competitività, ma restano carenze sugli strumenti, a partire dalle piattaforme personalizzate e dagli approcci che favoriscano l’apprendimento permanente.
Un secondo aspetto emerso dall’indagine riguarda la composizione dei gruppi di lavoro, che si avvalgono sempre di più di professionalità esterne a discapito di risorse che intraprendono carriere lineari. Secondo l’Osservatorio, il 65% dei lavoratori auspica percorsi flessibili, dove poter acquisire competenze attinte da ambiti anche molto diversi tra loro. Quasi la metà delle aziende sta sperimentando nuovi modelli di collaborazione, ma solo una minima parte (22%) ha introdotto processi aperti ad accogliere forza lavoro ibrida. La chiave del successo, secondo Alessandro Rimassa, CEO di Radical HR, è adottare sistemi di monitoraggio sulle prestazioni dei dipendenti adattabili e promuovere una cultura di fiducia e connessione tra dipendenti e collaboratori esterni.
Per quanto riguarda la cultura aziendale, il 72% dei lavoratori mostra oggi un maggiore senso di appartenenza verso imprese che applicano, con esempi pratici, gli ideali promossi a livello teorico. Tuttavia, meno della metà delle aziende (38%) riesce a tramutare i valori in buone pratiche quotidiane. Tra gli elementi utili ad aumentare la fiducia dentro le organizzazioni spiccano il coinvolgimento attivo dei leader, l’uso di strumenti di monitoraggio e una maggiore attenzione all’esperienza del lavoratore. Secondo l’analisi, una sana cultura aziendale incrementa del 25% la produttività e il benessere dei dipendenti.
La navigazione delle aziende attraverso i repentini mutamenti tecnologici nel mercato del lavoro passa anche dal ruolo dei manager, figure apicali chiamate a gestire organizzazioni complesse e a promuovere un ambiente inclusivo dentro gruppi di lavoro sempre più ibridi. La ricerca rileva che il 54% dei manager ritiene di agire senza una bussola adeguata ed evoca programmi di formazione continui e mirati. Secondo i dati, i laboratori di leadership insieme a percorsi di coaching aiutano ad aumentare di un terzo la capacità di coinvolgimento e a ridurre del 18% il ricambio tra le figure di vertice.
Un ultimo aspetto riguarda l’avanzata nelle aziende dell’intelligenza artificiale generativa, considerata sempre più utile per potenziare le capacità dell’uomo. L’AI è realtà nel 68% delle aziende, che stanno sperimentando soluzioni nei processi relativi alle risorse umane con effetti sull’efficienza e sulla personalizzazione del lavoro. Tuttavia, solo un terzo delle aziende (32%) ha adottato linee guida per disciplinarne l’uso, salvaguardando l’etica professionale. Il ricorso all’intelligenza artificiale generativa viene percepito positivamente dai dipendenti se in grado di liberare tempo per coltivare attività creative e strategiche. L’Osservatorio Future of Work sottolinea la necessità per le aziende di bilanciare l’automazione delle procedure con l’intelligenza emotiva e di considerare l’AI come un’alleata del capitale umano piuttosto che una sua sostituta.
Per Rimassa, la tecnologia sta ridefinendo il nostro presente spingendoci a ripensare il significato stesso del termine organizzazione. Innovazioni come l’intelligenza artificiale generativa non sono più una novità futuristica, ma una forza motrice che plasma il nostro modo di lavorare. I modelli del passato si sgretolano lasciando spazio a nuove forme di organizzazione, ma ogni cambiamento porta con sé l’interrogativo su come creare valore duraturo per le persone e per le aziende. Rimassa invita quindi a ripensare le strutture, il ruolo dei leader e l’approccio al cambiamento, sottolineando che solo così si potranno costruire organizzazioni in grado di prosperare in un mondo in costante evoluzione. Il cambiamento è inevitabile, ma il progresso richiede intenzionalità.
Gloria Giovanditti