L’inflazione torna a salire. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel primo mese del nuovo anno l’indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic), al netto dei tabacchi, ha registrato un incremento dello 0,6% rispetto a dicembre e dell’1,5% su base annua, in accelerazione rispetto all’1,3% del mese precedente.
L’aumento risulta principalmente legato alla fase deflazionistica per i beni energetici, con un forte rialzo delle tariffe regolamentate (+27,8% annuo, rispetto al +12,7% di dicembre). Anche i beni energetici non regolamentati riducono la loro flessione (-3,0% rispetto al -4,2% di dicembre), mentre i prezzi degli alimentari lavorati continuano a crescere (+2,0% da +1,7%).
D’altra parte, alcune componenti contribuiscono a frenare l’inflazione, come la riduzione dei prezzi nei servizi relativi ai trasporti (+2,5% rispetto al +3,6% di dicembre) e nelle comunicazioni (+0,9% da +1,2%). L’inflazione di fondo, che esclude energia e alimentari freschi, resta però stabile all’1,8%, al netto dei soli beni energetici, che registra un leggero incremento (+1,8% da +1,7%).
Sostanzialmente , quindi, il fattore è legato all’aumento dei prezzi dell’energia regolamentata (+14,5%), ma anche a quello dell’energia non regolamentata (+2,6%) e degli alimentari (+1,2% per i lavorati e +0,9% per i non lavorati). Unica eccezione, il calo dei servizi di trasporto (-2,3%).
Segno negativo anche per quanto concerne i prezzi al consumo (Ipca): il mese di gennaio ha visto una variazione negativa dello 0,7% rispetto a dicembre, legata però principalmente aell’effetto saldi per abbigliamento e calzature.
Il nuovo paniere Istat: addio ai tamponi, dentro shorts e speck
Come ogni anno, l’Istat ha aggiornato il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, riflettendo le abitudini di spesa degli italiani. Tra le novità del 2025, fanno il loro ingresso prodotti come coni gelato, pantaloncini corti da donna, lampade da soffitto, topper per materassi e tergicristalli. In uscita, invece, test sierologici e tamponi molecolari per il Covid-19.
Il paniere 2025 include 1.923 prodotti elementari per il calcolo dell’indice Nic e Foi (rivolto a operai e impiegati), otto in più rispetto all’anno precedente.
L’aggiornamento dell’indice dei prezzi al consumo mostra una variazione nei pesi assegnati alle diverse categorie di spesa. In crescita quelli relativi all’abitazione (acqua, elettricità e combustibili, +0,63 punti percentuali), ai trasporti (+0,55) e ai servizi di ristorazione (+0,23). In aumento anche il peso di alcol e tabacco (+0,10) e dell’istruzione (+0,05).
Al contrario, cala il peso della spesa per il tempo libero, con una riduzione significativa per la categoria “spettacoli e cultura” (-0,67).
Nel 2025, le divisioni con un peso superiore al 10% nel paniere sono alimentari e bevande analcoliche, trasporti, ristorazione e abitazione.
Un cambiamento importante riguarda infine il monitoraggio dei prezzi dei prodotti per animali domestici. Sacchetti igienici per cani e ciotole per cani e gatti, finora rilevati solo tramite scanner data, saranno ora inclusi nelle indagini degli Uffici comunali di statistica, per ottenere una rilevazione più accurata dei prezzi nei negozi specializzati.
Andrea Valsecchi