Le piccole imprese piemontesi stanno vivendo una situazione sempre più complessa per quanto riguarda l’accesso al credito. L’aumento dei costi bancari ha superato i 3,2 miliardi di euro nell’ultimo biennio, portando la regione al quarto posto a livello nazionale per l’impatto della stretta creditizia. Tuttavia, come sottolineato da Confartigianato Imprese Piemonte, il problema principale non è solo l’aumento dei tassi, ma la percezione che le piccole imprese siano un alto rischio per il sistema bancario. Questa visione errata, che le etichetta come poco affidabili, contribuisce ad aumentare il costo del denaro per le piccole aziende. A causa di ciò, le imprese si vedono costrette a fare i conti con finanziamenti più grandi e costosi di quelli di cui avrebbero effettivamente bisogno, dato che, spesso, richiedono prestiti di importo ridotto per affrontare le loro necessità quotidiane. Di conseguenza, le piccole attività si trovano in una situazione in cui l’accesso al credito diventa un ostacolo piuttosto che un’opportunità di crescita.
A livello regionale, i dati sono preoccupanti. Il tasso annuo effettivo (TAE) delle piccole imprese piemontesi è arrivato a sfiorare l’8,96%, un dato significativamente più alto rispetto al 6,42% registrato per le medie e grandi imprese. Questo divario riflette l’aggravarsi delle difficoltà per le piccole attività, che vedono aumentare il costo del credito proprio quando avrebbero bisogno di finanziamenti per sostenere l’innovazione e la crescita. Non è solo il tasso d’interesse a preoccupare, ma anche la contrazione complessiva del credito. Infatti, le piccole imprese in Piemonte hanno registrato una riduzione del 6,6% nel credito disponibile, che supera la media nazionale del -6,8%. Questa stretta creditizia ha avuto un impatto anche sull’artigianato, settore che, come evidenziato dai dati, ha visto una contrazione ancora più marcata, pari al -12,7%, una flessione superiore al -12,5% che si è verificata a livello nazionale. La difficoltà di accesso al credito sta dunque mettendo a rischio la crescita e l’innovazione delle piccole imprese, in particolare quelle artigiane.
In generale, tutti i settori sembrano risentire di questa stretta, ma le piccole imprese artigiane sono le più penalizzate. Ad esempio, le imprese del settore delle costruzioni hanno visto applicarsi tassi di interesse più alti rispetto alla media nazionale: il 8,10% contro il 7,42% del resto d’Italia. Nei settori dei servizi e del manifatturiero, invece, i tassi sono più contenuti, ma restano comunque sopra i livelli ottimali per garantire una crescita sostenibile. Le piccole imprese piemontesi, in particolare quelle artigiane, si trovano quindi a dover affrontare costi troppo elevati per poter investire nel proprio futuro, rallentando il processo di innovazione.