venerdì, Febbraio 21, 2025
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    Clean Industrial Deal: l’UE punta su investimenti e difesa dell’industria

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    L’Unione Europea dovrà incrementare gli investimenti annuali in energia, industria e trasporti di circa 480 miliardi di euro rispetto al decennio precedente, secondo quanto riportato nella bozza del Clean Industrial Deal, che sarà presentata il 26 febbraio e di cui l’Ansa ha preso visione. La Commissione europea sottolinea l’importanza di mobilitare e sfruttare il capitale privato, evidenziando che, sulla base del 38% del bilancio UE già destinato al Green Deal, anche il prossimo bilancio 2028-2034 sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi. Bruxelles si impegnerà a rafforzare i finanziamenti a livello europeo, a stimolare gli investimenti privati e a migliorare gli aiuti di Stato e altri meccanismi di sostegno nazionali.
    Parallelamente, la Commissione europea intende affinare gli strumenti di difesa commerciale già esistenti e lavorare con gli Stati membri e le parti interessate per valutare la possibilità di introdurre nuove misure a tutela dell’industria europea. La bozza evidenzia l’intenzione di continuare a utilizzare strumenti come i dazi anti-dumping o anti-sussidi in modo rapido ed efficace, qualora necessario, per proteggere il mercato interno.
    Nel documento si ricorda che gli Stati membri hanno la facoltà di ridurre imposte e prelievi nazionali sulle bollette dell’energia elettrica, avvicinandosi alle aliquote minime di accisa previste dalla direttiva sulla tassazione dell’energia, fissate a 0,5 euro/MWh per le imprese, e applicando l’aliquota IVA ridotta al minimo del 5%, come previsto dalla normativa UE. Inoltre, viene sottolineata la possibilità di eliminare imposte non direttamente legate all’energia e di trasferire quelle destinate al finanziamento del settore energetico.
    Per realizzare un’autentica Unione dell’energia, la Commissione individua tre fattori chiave. Il primo è la creazione di un mercato dell’energia pienamente integrato, sostenuto da una rete interconnessa e da un quadro normativo e di governance armonizzato. Il secondo riguarda la decarbonizzazione del sistema energetico, con un significativo aumento delle fonti rinnovabili e dell’elettrificazione, ponendo l’efficienza energetica al centro della transizione. Infine, considerando che il gas naturale continuerà a rappresentare una parte del consumo energetico europeo, sarà essenziale garantire un mercato del gas più trasparente, competitivo e ben funzionante, assicurando che gli scambi avvengano a condizioni eque e sfruttando la forza collettiva dell’Unione per ottenere vantaggi strategici.

    Gloria Giovanditti

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