Donald Trump prepara il ritiro del sostegno all’Ucraina e anche se alcuni Stati come la Gran Bretagna stanno accelerando sul fronte della difesa, Kiev si troverà in enormi difficoltà sul campo di battaglia. L’esercito ucraino, infatti, perderà metà delle sue armi se Washington interromperà effettivamente gli aiuti militari. Lo ha riferito il sito Politico, che ha ripreso l’analisi di Ben Berry, ricercatore dell’International Institute for Strategic Studies (IISS).
L’Europa potrebbe sostituire solo parzialmente le forniture americane. I celebri carri armati Abrams e i preziosi sistemi di difesa aerea Patriots potrebbero essere sostituiti rispettivamente dai Leopard tedeschi e dal sistema NASAMS norvegese, secondo Politico. Tuttavia, sarebbe difficile sostituire alcuni armi particolarmente efficaci, come le munizioni a lungo raggio.
Per quanto riguarda il riarmo europeo, secondo La Stampa la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, avrebbe pronto un piano per la Difesa decisamente superiore ai 500 miliardi per il prossimo decennio stimati la scorsa estate. Sarebbero necessari 500 miliardi da qui al 2030, una cifra che potrebbe toccare anche i 700 miliardi, a seconda del successo nel coinvolgimento di fondi privati e partner esterni come il Regno Unito.
Insomma, l’idea è di accelerare e di passare dall’1,9% di Pil speso in difesa dai 27 Paesi Ue l’anno scorso, al 2,5%. Nel frattempo, il più importante produttore europeo di armi, la tedesca Rheinmetall, starebbe valutando di trasformare due impianti automotive in Germania in fabbriche di attrezzature per la difesa, secondo quanto riporta Reuters. La stessa cosa successe 85 anni fa, su scala maggiore, quando la guerra devastò tutto il territorio europeo.