giovedì, Marzo 6, 2025
More
    HomeEconomiaManifattura: nell’ultimo trimestre 2024 il sistema lombardo tiene e si conferma migliore...

    Manifattura: nell’ultimo trimestre 2024 il sistema lombardo tiene e si conferma migliore rispetto al dato nazionale

    spot_img

    Presentata a Palazzo Lombardia l’analisi di Unioncamere sull’andamento del comparto manifatturiero relativa al quarto trimestre 2024.

     

    La Lombardia si conferma locomotiva del Paese. Lo dicono i dati del report di Unioncamere relativi all’andamento della manifattura lombarda nell’ultimo trimestre del 2024, che si confermano decisamente migliori rispetto a quelli nazionali. Il report è stato presentato nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Lombardia cui hanno preso parte il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi; il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio; il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini ed il presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti.

    Nel 2024 l’andamento del settore manifatturiero lombardo rimane stazionario, senza significativi movimenti rispetto al trimestre precedente. La variazione media annua della produzione è infatti pari a -0,8% per l’industria e a 0% per l’artigianato, che posizionano la Lombardia al di sopra della performance nazionale che registra una contrazione pari al -3,7%; una situazione lombarda ancora in salute anche confrontata alla situazione delle regioni europee economicamente importanti come la Lombardia e questo grazie alla grande capacità di resilienza del sistema produttivo ed economico della prima Regione manifatturiera del Continente.

    A confermare questo quadro anche i dati tendenziali di fine anno che mostrano alcuni segnali di miglioramento per il manifatturiero lombardo: la produzione registra una minima crescita tendenziale pari al +0,2%, in controtendenza con quanto osservato nei precedenti trimestri; il fatturato rafforza il trend positivo che già aveva caratterizzato il terzo trimestre (+1,3%); gli ordini interni crescono dell’1% e quelli esteri registrano una crescita ancora più consistente, pari a +4,1% rispetto all’analogo trimestre del 2023.

    Tra i settori più performanti rientrano quello chimico (+4,5% variazione media annua) e alimentare (+2,7%); stabili invece carta-stampa (+0,3%), gomma-plastica (+0,1%), minerali non metalliferi (-0,2%). In sofferenza il comparto moda (abbigliamento -1,7%, pelli-calzature -6,8% e tessile -8,3%) ai quali si aggiungono: legno-mobilio (-0,8%), mezzi di trasporto (-0,9%), meccanica (-1,6%) e siderurgia (-3,1%). Un ulteriore dato significativo è quello dell’occupazione che rimane sostanzialmente stabile, in una situazione ancora molto positiva (sotto il 4%, praticamente fisiologica); nello specifico si registra uno 0,4% per l’industria e uno 0,1% per l’artigianato. Anche sul fronte del fatturato le variazioni restano minime (-0,3% per l’industria e -0,7% per l’artigianato) mentre si registra una difficoltà sugli ordinativi a causa del mercato interno ancora in affanno nel 2024 (-0,5% l’industria e -1,7% l’artigianato).

    “In un contesto geopolitico ancora complicato le imprese lombarde dimostrano ancora una volta una grande capacità di tenuta, sapendo cogliere ogni occasione di crescita anche in un quadro non certo favorevole -ha commentato l’assessore Guidesi -. La Lombardia si conferma certamente più performante rispetto all’intero contesto nazionale, ma c’è la necessità di supportare questi segnali di leggera crescita affrontando con urgenza, concretezza e in modo strutturale il tema dei costi energetici, così come quello dell’accesso al credito, affiancando il tutto ad una attività diplomatica che scongiuri una guerra commerciale attraverso i dazi. Bisogna altresì continuare nell’azione di critica costruttiva e atteggiamento propositivo nei confronti della nuova Commissione Europea affinché corregga gli errori della precedente che stanno danneggiando il sistema produttivo ed economico del Continente con il rischio di de-industrializzazione”.

    spot_img

    Most Popular

    Recent Comments