giovedì, Marzo 6, 2025
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    La Russia corteggia la Cina, Shoigu: Mosca e Pechino hanno approcci simili alle questioni internazionali. È vero: lo dimostrano le minacce cinesi su Taiwan.

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    Donald Trump sta cedendo alle pretese del Cremlino sull’Ucraina per cercare di allontanare Mosca da Pechino in vista del prossimo grande confronto geopolitico, quello tra Stati Uniti e Cina nell’Indo-Pacifico. È questa la lettura che alcuni osservatori hanno dato della recente posizione della Casa Bianca verso Kiev, con Trump che è arrivato a definire Zelensky un “comico modesto” e un “dittatore”.

    Così, mentre venerdì 28 febbraio il presidente Volodymyr Zelensky si è recato alla Casa Bianca da Donald Trump, Vladimir Putin ha spedito in Cina Sergey Shoigu, segretario del Consiglio di sicurezza russo, secondo quanto riferito dai media russi. La visita segue la conversazione telefonica avvenuta lo scorso 24 febbraio tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Shoigu ha sottolineato che l’incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi è stato “concordato in così breve tempo” e ciò “è la prova della natura speciale del dialogo bilaterale” tra i due Paesi. Shoigu ha precisato che Russia e Cina adottano approcci simili per quanto riguarda le questioni internazionali e quelle regionali e ciò si riflette nel fatto che andrebbero a braccetto nelle posizioni che i due Paesi adottano all’Onu e al G20.

    Shoigu ha ragione: la minaccia della violenza è un metodo che accomuna l’atteggiamento di Mosca e Pechino nei confronti del mondo e, qualora non bastasse la minaccia, la Russia ha dimostrato di essere pronta a passare alla violenza nei fatti. Questa settimana, infatti, il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qian, si è rivolto ai membri del Partito democratico progressivo che governano Taiwan in maniera tutt’altro che diplomatica: “Verremo e vi prenderemo, primo o poi” ha detto il funzionario cinese, secondo quanto riferito dal Global Times. Nonostante il Partito comunista cinese non abbia mai governato su Taiwan, per Pechino l’ex isola di Formosa è un “affare interno della Cina” e Wu ha ribadito che la Cina “non rinuncerà mai all’opzione della forza per la riunificazione”.

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