giovedì, Marzo 6, 2025
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    Ucraina e il decoupling Usa-Ue: Trump sospende gli aiuti militari a Kiev, von der Leyen lancia il piano di riarmo europeo da 800 miliardi

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    Non si tratta solo di dazi ed economia: il decoupling tra Europa e Stati Uniti è anche a livello di politica estera e relazioni internazionali. Donald Trump vuole riequilibrare la bilancia commerciale tra Stati Uniti ed Europa restringendo il libero commercio tramite l’imposizione di nuove tariffe ai beni Ue. Allo stesso tempo, il presidente Usa ha annunciato la sospensione degli aiuti militari a Kiev dopo lo scontro con Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale lo scorso 28 febbraio. Si tratta di un punto di non ritorno: la qualità delle armi americane è cruciale per la resistenza ucraina.

    Secondo la CNN, infatti, le truppe ucraine saranno in grado di combattere i russi per “diverse settimane, forse fino all’estate”. Ma Putin non sta a guardare: Mosca continua a bombardare le città ucraine e le infrastrutture energetiche. Secondo l’agenzia di stampa ucraina Vadym Skibitsky, il Cremlino progetta una imponente campagna di reclutamento che coinvolgerà 343.000 nuovi soldati quest’anno, per compensare le ingenti perdite. Secondo fonti sentite dal Washington Post, la Casa Bianca potrebbe riprendere l’invio degli aiuti a Kiev se Zelensky “mostrerà uno sforzo sincero nel partecipare ai negoziati di pace”.

    Intanto, la Francia spinge per utilizzare gli asset russi congelati come forma di garanzia di sicurezza per l’Ucraina in caso in cui i russi violino un futuro accordo di cessate il fuoco. Lo riporta il Financial Times. Bruxelles, invece, programma il riarmo del Vecchio Continente. Ieri la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato un piano per riarmare l’Europa (ReArm Europe) da 800 miliardi complessivi, di cui 150 miliardi sarebbero prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa che arriverebbero da “un nuovo strumento” comunitario. Parallelamente, la Commissione consentirà “maggiore spazio fiscale per i finanziamenti pubblici nazionali destinati alla difesa attraverso la clausola di salvaguardia” oltre alla mobilitazione di “più capitale privato tramite l’Unione del risparmio e degli investimenti e la BEI, la Banca europea degli investimenti”. Secondo von der Leyen, “se gli Stati membri aumentassero mediamente la loro spesa per la difesa dell’1,5% del Pil, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni”.

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