Il settore metalmeccanico italiano ha registrato un calo significativo nel 2024, con una contrazione della produzione del 4,2% su base annua, aggravata da un -5,6% nel quarto trimestre. Secondo la 173ª edizione dell’indagine congiunturale di Federmeccanica, il comparto metalmeccanico-meccatronico ha performato peggio rispetto all’intera industria nazionale, che ha registrato un calo del 2,5% annuo e del 2,2% nell’ultimo trimestre. In particolare, il settore degli autoveicoli e dei rimorchi ha subito un drastico crollo del 21,9% rispetto all’anno precedente, penalizzando ulteriormente i risultati complessivi. Le cause di questo crollo sono da ricercarsi nella crisi della domanda, nell’incertezza economica e nelle difficoltà delle catene di approvvigionamento.
Parallelamente, il 2024 ha visto un netto peggioramento delle esportazioni del settore metalmeccanico, scese del 3,8% a 277 miliardi di euro, un calo ben più marcato rispetto alla flessione dell’export nazionale (-0,4%). Le esportazioni verso i paesi dell’Unione Europea sono diminuite del 4,6%, con un crollo particolarmente accentuato verso la Germania (-10,4%), mentre i mercati extra UE hanno registrato un -2,9%, con gli Stati Uniti a segnare un preoccupante -11,4%. L’11% delle imprese del settore valuta come “cattiva o pessima” la situazione della liquidità aziendale, e quasi la metà (48%) ha riportato una diminuzione del fatturato. Inoltre, il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) è aumentato del 33,2% rispetto al 2023, con un incremento del 68,4% delle ore autorizzate per la CIG ordinaria.
A livello europeo, la situazione del settore non è migliore: secondo Eurostat, la produzione metalmeccanica nell’Unione Europea è diminuita del 5,6% rispetto al 2023. La Germania, principale partner commerciale dell’Italia, ha visto una flessione del 7,3%, mentre la Francia ha registrato un -3,8%. Solo la Spagna ha mostrato una certa stabilità, con un timido +0,1%. Questi dati evidenziano come la crisi del settore sia diffusa e non limitata al contesto italiano.
