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mercoledì 12 Marzo, 2025
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Ue, Ursula von der Leyen: la pace non può più essere data per scontata. E cita De Gasperi: serve costruire una difesa comune.

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Nel suo discorso di ieri al Parlamento Europeo, Ursula von der Leyen ha esordito citando Alcide De Gasperi: “Non abbiamo bisogno solo di pace tra noi, ma è necessario costruire una difesa comune. Non per minacciare o conquistare, ma per scoraggiare un qualsiasi attacco esterno guidato dall’odio verso l’Europa unita. Questo è il compito della nostra generazione, ha detto la presidente della Commissione Europea rivolgendosi agli europarlamentari.

L’appello a uno dei padri fondatori dell’Ue serve a far capire l’urgenza del momento attuale, che non è poi così diversa da quella in cui si trovarono italiani, tedeschi, francesi e gli altri europei 80 anni fa. All’epoca si trattava di costruire un soggetto sovranazionale per favorire la fraternità tra Stati europei e scongiurare una nuova guerra nel continente. Oggi quel soggetto è in pericolo: non può più contare sulla forza militare statunitense e di fronte a uno Stato come la Russia di Putin, rischia di perire se non pensa a rafforzare la sua difesa.

Il discorso di von der Leyen non fa sconti e mette in chiaro come si deve muovere l’Ue: “È il momento di raggiungere la pace attraverso la forza e di lavorare per una difesa comune”, ha spiegato la presidente della Commissione Ue. Von der Leyen riconosce che “nei prossimi mesi avremo bisogno di più coraggio per fare scelte difficili” poiché “l’ordine di sicurezza europeo è stato sconvolto e sono cadute molte illusioni”. Insomma, se con la Guerra Fredda l’Ue ha creato un “deficit di sicurezza”, ora è chiamata “a farsi carico della propria difesa” ha detto la presidente. I tempi sono stretti: Mosca ha una macchina da guerra oliata, che funziona a pieno regime da almeno tre anni, e “la loro spesa militare supera quella di tutta l’Europa messa insieme”, ha ricordato von der Leyen, motivo per cui è necessario fin da subito cominciare a colmare il gap securitario, incrementando la produzione bellica per garantire un’efficace sistema di deterrenza convenzionale.

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