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martedì 18 Marzo, 2025
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Leonardo sfida Starlink e punta a ordini per 188 miliardi di euro

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Leonardo, il colosso italiano della difesa e della tecnologia, ha deciso di fare concorrenza diretta a Starlink, il progetto satellitare di Elon Musk. Con l’ambizioso obiettivo di lanciare una nuova costellazione di satelliti in orbita bassa tra il 2027 e il 2028, il gruppo prevede di schierare 38 satelliti, di cui 18 destinati a usi militari e 20 a scopi civili. Il progetto, con un investimento complessivo di circa 1,35 miliardi di euro, mira a diventare una solida alternativa europea alla rete globale di Starlink. In collaborazione con il partner francese Thales, questa iniziativa si avvale anche del supporto finanziario del Ministero della Difesa italiano, che contribuirà con 580 milioni di euro. Una volta operativa, la costellazione satellitare di Leonardo offrirà servizi avanzati di monitoraggio e localizzazione, pensati sia per le esigenze dei governi che delle imprese. Tra le principali applicazioni ci saranno la sicurezza nazionale, la gestione delle risorse ambientali e il potenziamento delle capacità di sorveglianza satellitare, un passo importante per l’Europa nella corsa alla leadership tecnologica nello spazio.

Il progetto satellitare di Leonardo si inserisce in un piano di crescita più ampio che l’azienda ha recentemente delineato nel suo aggiornamento del piano industriale. Il gruppo prevede un forte aumento dei ricavi e dei margini di profitto nei prossimi anni. Entro il 2029, Leonardo punta a un incremento del 24% dei ricavi, che raggiungeranno i 24 miliardi di euro, e a un significativo aumento del 70% nei margini di profitto, che toccheranno i 2,83 miliardi di euro. Inoltre, il gruppo prevede una crescita del 24% degli ordini, arrivando a un totale di 26,2 miliardi di euro, contribuendo a far salire il portafoglio ordini complessivo oltre i 118 miliardi di euro entro il 2029.

L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha messo in evidenza l’importanza delle alleanze internazionali nel piano di crescita dell’azienda, che stanno rafforzando le sue capacità industriali e tecnologiche. Tra le collaborazioni più significative ci sono quelle con il gruppo tedesco Rheinmetall, per la fornitura di carri armati all’esercito italiano, e con la compagnia turca Baykar, per lo sviluppo di droni senza pilota. Allo stesso tempo, il gruppo continua a lavorare sul caccia di nuova generazione in partnership con il Regno Unito e il Giappone attraverso il consorzio Gcap. Queste alleanze, insieme all’espansione della costellazione satellitare e alla creazione della nuova divisione “Supercomputer”, dovrebbero generare ordini per 5,4 miliardi di euro e un fatturato di 3,1 miliardi entro il 2029.

Cingolani ha anche precisato che le previsioni di crescita sono prudenti e non considerano possibili sviluppi legati al piano di riarmo europeo, che potrebbe portare a una maggiore richiesta di tecnologie per la difesa. In questo contesto, un aumento di un punto percentuale del Pil italiano destinato alla difesa potrebbe generare per Leonardo un ulteriore giro d’affari di 2-3 miliardi di euro, con effetti simili anche in altri Paesi europei.

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