Non basta il coraggio per vincere la guerra, serve anche un costante e ingente flusso di denaro. Le ondate di arruolamenti lanciate da Kiev negli ultimi tre anni per difendersi dall’aggressione russa hanno portato centinaia di migliaia di ucraini al fronte, ingigantendo l’esercito e ponendo una serie di sfide, anche finanziarie. In un’intervista al quotidiano Time, Volodymyr Zelensky ha sollevato il problema, spiegando che le truppe “hanno bisogno di riposo, rotazione, riserve, stipendi”. Tutti elementi problematici dal momento che “l’esercito è sempre stato più piccolo di quanto non sia ora”- ha sottolineato il presidente ucraino – “e quando l’esercito è tre volte più grande di quanto non fosse, allora ha bisogno di essere finanziato”.
“Il budget dell’Ucraina non sarà sufficiente”, ha ammesso Zelensky, lanciando un appello affinché l’Europa e gli Stati Uniti mettano a punto una serie di piani separati per finanziare le forze armate ucraine. Il presidente ucraino ha affermato che “l’Europa deve finanziarlo”, o meglio, “idealmente Europa e America”, ma con Trump alla Casa Bianca è difficile chiedere e ottenere nuove risorse.
Nel frattempo, Donald Trump ha dichiarato in un’intervista a Newsmax di ritenere che “la Russia voglia porre fine alla guerra”, ammettendo tuttavia che “è possibile che [Mosca] la stia tirando per le lunghe”. Finora Ucraina e Russia hanno concordato, tramite la mediazione degli Stati Uniti, di mettere in sicurezza la navigazione nel Mar Nero, escludendo l’uso della forza contro le navi commerciali che transitano in questo specchio d’acqua ‘chiuso’. Kiev e Mosca si sono anche accordati, in linea di massima, per evitare reciproci attacchi alle infrastrutture energetiche. Tuttavia, il Cremlino ha alzato la posta in gioco, vincolando il rispetto di queste intese solamente se verranno sollevate alcune sanzioni, come quelle che colpiscono la Banca agricola russa, di proprietà statale.
