L’ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha definito l’aumento della spesa per la difesa da parte della Germania “un punto di svolta”, ma ha anche messo in guardia sui potenziali rischi legati all’attuazione di questa politica.
Parlando all’Hsbc Global Investment Summit di Hong Kong, l’ex premier ha dichiarato: “Se non viene gestito correttamente, la Germania si riarmerà, ma gli altri no”, evidenziando il pericolo di un’Europa a due velocità anche sul fronte militare.
Draghi ha poi affrontato il tema dei dazi commerciali, lanciando un interrogativo chiave: “Se Trump costruisce un muro tariffario, non è nel nostro interesse costruire un muro tariffario. Dobbiamo chiederci: reagire o no?”. Ha sottolineato come l’Europa sia più vulnerabile agli shock commerciali rispetto a Stati Uniti e Cina, con il rischio di un isolamento economico se non adotterà una strategia adeguata.
Secondo Draghi, la Commissione europea deve coordinare con attenzione queste sfide per evitare squilibri interni e proteggere la stabilità economica del continente.
Andrea Valsecchi