Digital marketing e social selling stanno rivoluzionando il modo in cui le aziende interagiscono con i clienti. Secondo Gianni Adamoli, presidente del Consiglio di amministrazione di Execus, “il 90% delle persone acquista dai marchi che segue sui social media ed è disposto a spendere dal 20% al 40% in più per quelli con cui interagisce”.
Nel settore B2B, l’impatto è ancora più evidente: “Il 75% degli acquirenti B2B utilizza i social media per raccogliere informazioni prima di acquistare, mentre il 54% dei marketer B2B genera lead proprio da queste piattaforme”, afferma Adamoli. Il personal branding gioca inoltre “un ruolo chiave, con il 92% degli acquirenti B2B che afferma di interagire con venditori riconosciuti come opinion leader”.
Le aziende che adottano strategie di social selling “registrano fino al 45% di opportunità in più rispetto ai canali tradizionali”, aggiunge Adamoli, ricordando anche che “il 31% dei professionisti B2B ha costruito relazioni più solide grazie ai social”.
Con oltre 5 miliardi di utenti internet e il 64% attivo sui social media, le potenzialità di questi strumenti sono enormi. “Secondo Statista, nel 2024 oltre 5 miliardi di persone hanno utilizzato i social media e si prevede che tale valore superi i 6 miliardi entro il 2028”, spiega Adamoli.
Nel 2025, credibilità, personalizzazione ed esperienza utente saranno al centro delle strategie. Intelligenza artificiale e video marketing, in particolare, ridisegneranno l’approccio al social selling. LinkedIn continuerà a dominare il panorama B2B, mentre piattaforme come YouTube, TikTok e app di messaggistica come WhatsApp saranno sempre più importanti.
Negli Stati Uniti il social selling è già molto diffuso: “Più di un consumatore su cinque fa acquisti sui social media ogni settimana”, riporta Adamoli. In Europa, invece, “l’adozione cresce, ma con forti differenze tra settori e Paesi”.
Lo scenario futuro? “Il social selling sarà sempre più orientato alla costruzione di relazioni autentiche. Le aziende che sapranno integrare intelligenza artificiale, contenuti video e engagement personalizzato avranno un vantaggio competitivo significativo”, conclude Adamoli.
Andrea Valsecchi