Europa e Stati Uniti stanno reagendo in maniera differente all’ultima grave strage di civili perpetrata dalla Russia. Due giorni fa, durante la celebrazione della Domenica delle Palme, un attacco missilistico russo ha colpito la città di Sumy, nella parte nord-orientale dell’Ucraina, uccidendo oltre 30 persone e provocando almeno 115 feriti. Le immagini finite sui media e sui social mostrano i corpi straziati dei civili lungo le strade. Donald Trump ha definito “orribile” l’attentato, aggiungendo tuttavia che “mi è stato detto che hanno commesso un errore”, ben guardandosi di far alcun riferimento ai russi.
Volodymyr Zelensky ha chiesto su X una “forte risposta mondiale”, accusando Mosca di voler “prolungare la guerra” e ribadendo che “senza pressione sull’aggressore, la pace è impossibile”. In un’intervista a Cbs, inoltre, il presidente ucraino ha invitato Trump a visitare il suo Paese per vedere coi suoi occhi “la gente, i civili, i guerrieri, le donne, i bambini morti e gli ospedali distrutti”, aggiungendo che solo dopo “andiamo avanti con un piano per mettere fine alla guerra”.
Dalla stragrande maggioranza dei Paesi europei sono arrivate dichiarazioni di sostengo a Kiev. Tajani ha detto che “non so di cosa si sia trattata, certamente è inaccettabile, i russi non hanno fatto un errore quando hanno deciso di invadere l’Ucraina violando qualsiasi regola del diritto internazionale”. Tuttavia, la reazione più significativa sul piano delle conseguenze belliche è quella di Berlino. Il neocancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha dichiarato che fornirà a Kiev i missili Taurus, compiendo così un passo che il predecessore Olaf Scholz non aveva voluto fare. Ci sono, tuttavia, delle condizioni.
Secondo quanto riportato da France Press, Merz ha specificato che la consegna di questi tipi di missili potrà avvenire “solo in accordo coi partner europei: deve essere coordinato e, se è coordinato, allora la Germania dovrebbe partecipare”. Il Taurus KEPD 350 preoccupa il Cremlino in quanto si tratta di un missile da crociera con una gittata di oltre 500 chilometri capace di volare a poche decine di metri da terra a una velocità di quasi Mach1. Un’arma che potrebbe essere impiegata contro obiettivi di alto valore. Secondo quanto riportato dal sito InsideOver lo scorso novembre, la Germania ne possiede circa 600 e hanno un costo di 1,1 milioni di euro per missile.