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sabato 26 Aprile, 2025
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Guerra, Putin controlla la Crimea da oltre 10 anni ma vuole che sia riconosciuta come russa in cambio dello stop all’invasione. Zelensky sotto pressione Usa

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Il rischio più grande per i colloqui di pace tra Ucraina e Russia è che Washington si sbilanci maggiormente verso le pretese di Mosca piuttosto che sulle necessità di Kiev. Ieri doveva tenersi un vertice ministeriale a Londra che tuttavia è saltato all’ultimo minuto: uno dei partecipanti più attesi, il Segretario di Stato statunitense, Marco Rubio, ha deciso di cancellare il suo viaggio nella capitale britannica, provocando una reazione a catena. Senza gli americani, infatti, anche i ministri degli Esteri di Francia e Germania avrebbero rinunciato al vertice, il quale si è così tenuto solamente a livello di funzionari.

Il dietrofront di Rubio è dovuto, secondo quanto riporta il New York Times, al fatto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che “l’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea”. Secondo quanto riportato dal Financial Times, infatti, Vladimir Putin avrebbe proposto all’inviato americano Steve Witkoff di fermare l’invasione, congelando l’attuale linea del fronte, rinunciando così alle sue pretese sul controllo integrale delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhia. In cambio, Washington dovrebbe accettare alcune specifiche richieste, come il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, oltre alla rinuncia di Kiev a entrare nella Nato.

Il vicepresidente americano, JD Vance, è tornato sul tema, affermando che gli Stati Uniti aspettano una risposta su una proposta di pace “molto esplicita” che comporta la rinuncia di porzioni di territori sia da parte dell’Ucraina, sia da parte della Russia, secondo quanto riporta Bloomberg. Una proposta che, secondo quanto riporta il sito Axios, comporterebbe anche la revoca delle sanzioni statunitensi imposte alla Russia dodici anni fa, mentre la zona della centrale nucleare di Zaporizhia sarebbe riconosciuta come territorio ucraino. Tuttavia, l’impianto verrebbe gestito dagli americani e fornirebbe energia elettrica sia a Kiev che a Mosca.

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