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    Crisi Ucraina-Russia, l’allarme di Confartigianato per l’export italiano

    Crisi Ucraina-Russia, l’allarme di Confartigianato per l’export italiano
    Crisi Russia-Ucraina: la reazione dei mercati finanziari e l’allarme di Confartigianato per l’export italiano
    Il riconoscimento dei due territori separatisti di Donetsk e Lugansk da parte di Putin e il successivo invio di truppe sul territorio ucraino non hanno sorpreso gli analisti ma la mossa del Cremlino ha comunque scosso le diplomazie occidentali e i mercati finanziari. Le borse europee hanno reagito all’insegna della volatilità, aprendo gli scambi di martedì in profondo rosso con il Brent che si è avvicinato a quota 100$ al barile e l’oro, bene rifugio per eccellenza, che ha superato con agilità quota 1.910$ l’oncia.
    Gli investitori hanno trascorso la giornata di ieri in balia delle notizie che arrivavano dalle cancellerie di Europa, Russia e Stati Uniti finché Olaf Scholz ha annunciato la sospensione dell’iter di approvazione del gasdotto Nord Stream 2 e Boris Johnson ha fatto sapere di aver avviato sanzioni contro cinque banche russe e tre miliardari russi. Ciononostante, gli indici del vecchio continente hanno invertito la rotta e hanno chiuso attorno alla parità: Piazza Affari ha chiuso in calo dello 0,02% a 26.043 punti, Parigi -0,01%, Londra +0,17%, Francoforte -0,31%. Spread Btp-Bund ha chiuso la giornata di martedì in lieve contrazione a 168,2 punti.
    Rimangono timori sul contro-impatto che le sanzioni avranno per i Paesi europei. Ieri Confartigianato ha lanciato l’allarme auspicando una risoluzione diplomatica in modo da evitare di ripetere ciò che è successo con la crisi della Crimea nel 2014 la quale “ha provocato anche pesanti effetti economici di lungo periodo per le imprese italiane”. L’associazione rappresentativa degli artigiani italiani ha ricordato in una nota come tra il 2013 e il 2021 le esportazioni italiane verso la Russia abbiano accumulato “un calo del 29,3%, il peggiore tra i principali Paesi dell’Ue”. I colpi peggiori li hanno incassati la moda (-43,4%) e il settore dei macchinari (-26,7%). A livello territoriale, sul fronte dell’export il più penalizzato è stato l’Abruzzo (-75,9%) ma ampi cali sono stati registrati anche in Lombardia (-30,4%).
    L’Italia ha consolidati rapporti commerciali con la Russia: nel 2021 abbiamo venduto prodotti per un valore complessivo di 7,7 miliardi di euro. In particolare, Confartigianato evidenzia come i “settori italiani con la maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (soprattutto alimentari, moda, mobili, legno, metalli) vendono in Russia prodotti per 2.684 milioni di euro, pari al 34,9% delle nostre esportazioni nel Paese”. Per questo motivo anche Draghi ha sottolineato come le sanzioni debbano essere mirate per evitare di colpire pesantemente realtà che cominciano a incamminarsi su un sentiero di crescita dopo due anni di pandemia.

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