Draghi: l’Italia appoggia l’esclusione della Russia dallo SWIFT
La notizia è arrivata nella mattinata di ieri tramite l’account twitter del presidente ucraino Zelensky il quale si è sentito per telefono con Draghi:
l’Italia sostiene l’esclusione della Russia dalla rete SWIFT. Dopo qualche ora Palazzo Chigi ha confermato che il premier Draghi “ha ribadito al Presidente Zelensky che l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito SWIFT”. Per Zelensky, questo segna “l’inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri Stati”. Una decisione, tuttavia, che nelle ore precedenti era apparsa tutt’altro che scontata.
Da giorni, infatti, in Europa si è aperto un ampio dibattito sulla possibilità di includere nelle sanzioni contro Mosca il bando della Russia dallo SWIFT. Lo SWIFT (acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) è un sistema nato nel 1973 che mette in comunicazione più di 11mila istituzioni finanziarie in oltre 200 Paesi permettendo di effettuare transazioni finanziarie internazionali.
I leader europei hanno discusso dell’ipotesi di bandire la Russia dallo SWIFT e inizialmente sembrava che gli unici Paesi contrari fossero Germania e Italia. Il Ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, a seguito dell’Eurogruppo e dell’Ecofin tenutosi questa settimana a Parigi, ha affermato che l’idea di estromettere la Russia dallo SWIFT “è l’arma nucleare finanziaria” in quanto “bloccherebbe l’accesso da parte di istituzioni russe a qualunque istituzione nel mondo e impedirebbe qualunque pagamento”. Le Maire ha sottolineato come anche questa opzione sia sul tavolo ma ha anche avvertito che “quando si ha una arma nucleare nelle mani si riflette prima di usarla: alcuni Paesi hanno manifestato riserve e ne teniamo conto”.
Bloccare lo SWIFT per la Russia renderebbe complicato per l’Europa effettuare i pagamenti di gas russo mentre al contempo Mosca potrebbe rivolgersi a sistemi alternativi come il cinese Cips (Cross-Border Interbank Payment System). Comprensibilmente, il presidente ucraino Zelensky ha sollecitato l’Europa a escludere la Russia dallo SWIFT mentre il suo ministro degli esteri, Kuleba, ha chiesto agli Stati Uniti di fare pressione sui partner europei ancora reticenti. Il governo italiano in settimana è apparso parecchio titubante. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha ribadito che senza lo SWIFT Roma avrebbe molte difficoltà a pagare il gas russo che conta per il 43% del nostro fabbisogno. Allo stesso tempo Di Maio ha precisato che l’Europa sta già lavorando a un terzo pacchetto di sanzioni in arrivo nei prossimi giorni e che “l’Italia ha sempre votato in maniera compatta con gli altri Paesi europei le proposte della Commissione e continueremo a farlo. Non c’è alcun veto, siamo aperti alle proposte del terzo pacchetto della Commissione Ue “. Sul fronte tedesco, il ministro delle Finanze Lindner ha aperto uno spiraglio alla possibilità di escludere la Russia dallo SWIFT ma allo stesso tempo il ministro degli esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha evidenziato come il bando dallo SWIFT non colpirebbe le autorità ma la popolazione, spingendo invece per sanzioni “che abbiano un effetto mirato sul sistema di potere e non che sembrino solo grandi”.
Nella notte si è giunti ad un accordo. A breve l’esclusione sarà effettuata.
Luca Rampazzo