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venerdì, Ottobre 18, 2024
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    Kiev: oltre duemila civili morti e attacco sventato contro Zelensky. Ieri sera secondo round di negoziati.

    Kiev: oltre duemila civili morti e attacco sventato contro Zelensky. Ieri sera secondo round di negoziati.
    Le notizie di ieri sulla guerra in Ucraina non portano nessun segnale positivo, anzi tutto il contrario: come si prevedeva i russi hanno ripreso gli attacchi sulla capitale e sui civili, e Kiev ha dato notizia di un attacco sventato ai danni del presidente Zelensky. Ieri pomeriggio una delegazione russa è partita per discutere nuovi negoziati con l’Ucraina, ma secondo i media ucraini l’obiettivo di Putin sarebbe di riportare al potere l’ex-presidente Viktor Yanukovich. Intanto gli USA hanno chiuso lo spazio aereo ai voli russi.
    L’inizio delle trattative tra le delegazioni russa e ucraina due giorni fa aveva dato solo un’illusoria parvenza che il conflitto potesse concludersi dopo pochi giorni, o che si stesse quantomeno allentando. Già ieri mattina infatti sono arrivate notizie sulla ripresa dei bombardamenti da parte dei russi su Kiev e su altre città, a quanto pare più intensi e massicci rispetto ai giorni precedenti, e le truppe russe hanno annunciato di avere preso Kherson. I vertici ucraini hanno inizialmente smentito la notizia, spronando i propri soldati a resistere e affermando di avere ancora il controllo della città, ma sta di fatto che non più tardi di ieri pomeriggio Kherson era rasa al suolo, tra macerie e incendi.
    Anche molte altre città ucraine sono state prese sotto attacco, con azioni rapide e letali e con l’utilizzo incrociato di diverse forze armate sia via terra che via aerea. Verso l’ora di pranzo nella città di Konotop i russi hanno lanciato un ultimatum minacciando i cittadini di radere al suolo la città con l’artiglieria se non si fossero arresi. Da Kharkiv sono giunte immagini atroci e sconfortanti di alberi ridotti a scheletri, resti di proiettili di mortaio e crateri in mezzo alle strade – oltre al computo di un gran numero di vittime – a seguito di un nuovo pesante raid aereo. Sempre a Kharkiv sono stati avvistati molti parà russi, ovvero i paracadutisti di Putin.
    Anche la capitale Kiev continua a subìre pesanti attacchi militari e missilistici da parte di Mosca, uno dei quali ha distrutto la torre della tv locale. Un cameraman e altre quattro persone sono state uccise durante il bombardamento russo di Babi Yar, il memoriale dell’Olocausto situato nella capitale. Si potrebbe andare avanti a lungo raccontando i singoli episodi sparsi in molteplici località del territorio ucraino, quel che è certo è che il Cremlino non è intenzionato – per ora – a fermarsi e dimostra una ferocia e una violenza che tendono sempre di più a far pensare che l’intenzione russa sia quella di “radere al suolo” l’Ucraina, come si è espresso il presidente Zelensky.
    Intanto stando ai dati trasmessi dall’Onu e da Unhcr sarebbero già più di duemila i civili morti a seguito dei bombardamenti russi, mentre ben 836mila i rifugiati che hanno lasciato il Paese dall’inizio del conflitto, in cerca di protezione nei territori vicini, soprattutto in Polonia. Molti Stati europei (e non) stanno dimostrando la loro vicinanza al popolo ucraino offrendo ospitalità ai rifugiati e organizzando in questi giorni attività di raccolta fondi e di invio di risorse e medicinali. La Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen infatti ha comunicato la massima disponibilità dell’Europa nei confronti dei cittadini ucraini in cerca di protezione.
    Come contraltare di questi numeri tragici, sorprende la tenacia e la resistenza delle truppe ucraine, che in molti casi riescono a difendere le proprie città molto più a lungo del previsto – perlomeno da quanto previsto dai russi – e infliggendo un gran numero di vittime tra le fila di Mosca. Secondo il New York Times le vittime sarebbero circa 1500 tra i russi e altrettante tra gli ucraini dall’inizio dell’invasione.
    Putin, che in una telefonata con Emmanuel Macron aveva dimostrato un’“apertura” rispetto alla richiesta del presidente francese di fermare gli attacchi sui civili, non sembra per ora mantenere fede  alla sua “promessa”. Secondo quanto riportato dai media ucraini inoltre sarebbe stato avvistato a Minsk l’ex-presidente ucraino Viktor Yanukovich: ci sono buone convinzioni secondo le quali l’obiettivo di Mosca sarebbe quello di riportare lui al potere, in quanto molto più in linea con le posizioni russe.
    Anche per questo sul secondo round di negoziati, prima negato dai russi e poi invece solo spostato a ieri sera, non sembra poter portare a grandi risultati nell’immediato, almeno finché non saranno soddisfatte alcune delle “condizioni” volute dai russi. Intanto il presidente ucraino Zelensky, che nella giornata di ieri è stato vittima di un attacco sventato da parte di Mosca, in un discorso molto drammatico in tv ha richiesto nuovamente a gran voce all’Ue la possibilità che l’Ucraina entri a farne parte. Aspettiamo di vedere se l’Europa cambierà almeno parzialmente la sua posizione nell’immediato.
    Pietro Broccanello

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