RIGENERAZIONE URBANA, PUBBLICATA LA GRADUATORIA. FACCIAMO IL PUNTO CON IL CONSIGLIERE REGIONALE GABRIELE BARUCCO, RELATORE DELLA LEGGE REGIONALE
È stata recentemente pubblicata la graduatoria dei Comuni lombardi che riceveranno i contributi regionali per avviare i processi di rigenerazione urbana, con 200 milioni di euro erogati a fondo perduto ai comuni che abbiano fatto richiesta, secondo un apposito progetto di riqualificazione. La legge regionale, promossa dal consigliere Gabriele Barucco, torna quindi al centro della scena politica lombarda.
Consigliere Barucco, come è nata l’idea della legge sulla rigenerazione urbana e quali sono gli obiettivi che si pone?
Regione Lombardia ha una grossa problematica che si riassume in due numeri: 5.000 ettari di aree dismesse e un grosso punto di domanda sul numero di immobili abbandonati che deturpano la Regione. È questo che ci ha stimolati a pensare alla legge sulla rigenerazione urbana, la quale pone dei benefici a tutti quegli imprenditori e investitori o proprietari di immobili pubblici che vogliono andare a rigenerare il patrimonio degradato e dismesso, un patrimonio che genera insicurezza e che è un brutto colpo per chiunque, anche dal punto di vista estetico. Oggi vannorimessi in sesto gli immobili dismessi e soprattutto va preservato il suolo per le nostre coltivazioni e per la nostra agricoltura.
Come funziona la legge?
Fondamentalmente diamo delle premialità a chi va a rigenerare il patrimonio abbandonato al 30 giugno del 2020, andiamo a dare un taglio netto ai costi degli oneri di urbanizzazione fino al 60%, un aumento volumetrico dal 10 al 25%, e oltre ad altre premialità rendiamo possibili operazioni che prima sembravano solamente utopia. Tutto questo ha generato il bando della rigenerazione urbana che nei giorni scorsi ha portato ad avere una graduatoria che ha premiato parecchi comuni, anche bresciani.
Negli scorsi giorni è stata pubblicata la graduatoria, com’è andata?
La legge sulla rigenerazione urbana è stata stimolo per creare il bando di cui parlavo, che chiedeva ai comuni di presentare progetti di rigenerazione di propri immobili comunali. Sono stati stanziati, grazie alla legge 9, ben 260 milioni di euro per andare a pagare questi progetti, di cui 200 milioni sul bando della rigenerazione, con oltre 770 progetti per 467 domande. I veri protagonisti sono stati proprio i nostri comuni, con le loro eccellenze e le loro necessità, alle quali Regione Lombardia ha risposto con contributi a fondo perduto che sono arrivati fino a 500.000 euro. A Brescia sono stati approvati ben 72 progetti.
Si è parlato anche del bando per la riqualificazione dei borghi storici, in cosa consiste?
Tre mesi fa sempre grazie a una graduatoria sono stati stanziati 60 milioni di euro per la riqualificazione di borghi storici, che consistono in nuclei di abitazioni antecedenti al 1939, premiando progetti fino a 1 milione di euro. Oltre ad aver creato una legge snella che favorisce la riqualificazione di immobili abbandonati abbiamo quindi fornito la possibilità ai comuni di rigenerare oltre che proprietà dismesse anche situazioni che soffrivano da anni di uno stato di degrado.
Come risponde alle critiche che sono arrivate?
Ci sono state polemiche sul fatto che Regione Lombardia andasse ad abbattere i costi degli oneri di urbanizzazione, e qualcuno – come il comune di Milano – ha di fatto criticato il nostro operato asserendo che in questo modo avremmo tolto potere economico ai comuni. È il contrario. Avere immobili dismessi e aree abbandonate significa necessariamente avere costi – dato che bisogna garantire la sicurezza – e significa avere svariate criticità sul territorio, che grazie a questa legge andiamo ad eliminare dai nostri borghi e dalle nostre città. È la vittoria principale della nostra legge, impreziosita dai bandi che forniscono risorse ai nostri territori e creano economia perché andranno a stimolare la nostra edilizia e andranno a rendere sempre più forti i nostri comuni e le nostre imprese.
Grazie.
Andrea Valsecchi