lunedì, Novembre 25, 2024
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    FUGA DA MOSCA

    FUGA DA MOSCA
    Accendo i riflettori ponendo l’attenzione su un problema che i media nazionali stanno per il momento volutamente ignorando, concentrati come sono sulla spettacolarizzazione delle sofferenze altrui e sull’imposizione della damnatio memoriae di alcuni attori del conflitto in atto.
    Stiamo assistendo all’ ESODO DI MASSA in numero sempre crescente dal business internazionale con Mosca. L’eccellenza dell’Imprenditoria Italiana, colonna portante dell’economia nazionale, si è trovata costretta a chiudere le joint venture pluri-decennali, abbandonare i progetti in atto, a far rimpatriare i propri dipendenti. E il tutto nel giro di pochi giorni. I rapporti commerciali con Mosca valgono un giro di affari stimato a 20 miliardi di euro. Un fiume di denaro compromesso inesorabilmente dal conflitto bellico russo-ucraino. Le sanzioni finanziarie contro la Russia sono totalmente antieuropee e hanno avuto risvolti immediati gravissimi. Hanno colpito e penalizzato le aziende italiane che con le banche chiuse non possono più ricevere acconti, non possono pagare i fornitori e neanche inviare il personale specializzato, a loro non è rimasto altro che fare un poderoso passo indietro. Anni e anni di lavoro, di investimenti, di trattative, di riconoscimenti, di affanni, di gioie andati in fumo. Quella che sta andando in scena è una vera débâcle dell’economia italiana, con ripercussioni che non sono neanche immaginabili. Tutte le aziende si troveranno nella condizione di ridurre drasticamente il numero del personale con una crescita esponenziale della disoccupazione, il potere d’acquisto si ridurrà ai minimi termini. I contorni sono quelli di una vera emergenza nazionale che Confindustria sta gridando a gran voce.
    Da imprenditrice quale sono non posso non porre l’accento sul piano umano. Dietro le aziende ci siamo noi, uomini e donne, persone vere mosse dal principio di responsabilità verso i propri dipendenti e gli stakeholders tutti. Imprenditori che lavorano alacremente per la propria azienda, per garantire lavoro e stipendio alle famiglie non soltanto fra i propri dipendenti ma considerando l’indotto che deriva dalla loro presenza sul territorio. Lavorano con scrupolo, onestà, animati da un principio etico incrollabile.
    Annovero molte di queste aziende fra i miei clienti, quali LUCCHINI IDROMECCANICA SPA nata nel 1947 e leader di mercato, specializzata in serre e in impianti per la moderna serricoltura, fiore all’occhiello del panorama italiano. L’articolo nel link di Italiafruit News riporta l’intervista rilasciata dal Presidente Massimo Lucchini. Un’analisi della situazione attuale con la lungimiranza di chi sa cosa fare e come intervenire, scevra da autocommiserazioni né recriminazioni.
    A loro va la mia profonda stima, fiducia e amicizia.
    Gli IMPRENDITORI LOMBARDI siamo LEONI e torneremo a ruggire!
    Patrizia Zito

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