BOLLETTE, LE PREVISIONI PER APRILE
La crisi energetica non è finita. Cosa succederà ad aprile? Le previsioni parlano di un +2% per il gas, mentre l’elettricità arriverà ad un +20%.
La fine della crisi riguardante l’approvvigionamento energetico è solamente iniziata, e l’avvicendarsi di tavoli di trattative tra Russia e Ucraina non sembra placare i mercati e i prezzi dell’energia e del petrolio. Solo fumo negli occhi, forse, e intanto a farne le spese sono le famiglie e le imprese di tutta Europa, vista la quasi completa dipendenza dai gasdotti dell’est europeo. Proprio mentre si pensava di aver definitivamente toccato il fondo, ci ha pensato l’autorità dell’energia Arera a dare un’ulteriore stangata ai consumatori, con la pubblicazione delle stime al primo aprile, che vedono segnare un drastico +20% dei costi della corrente elettrica e un +2% dei costi del metano. Stime, certo, ma gli analisti di Nomisma Energia coordinati dall’economista Davide Tabarelli sono tutt’altro che sprovveduti, nonostante le tre settimane d’anticipo potrebbero di fatto stravolgere tutto (pandemia e guerra in Ucraina insegnano). E potrebbero farlo verosimilmente in peggio.
Come avverranno le stime Arera
L’autorità dell’energia Arera nei prossimi giorni provvederà, sulla base dei costi delle tariffe di elettricità e gas, ad esaminare gli andamenti del mercato (già disponibili per il mese di febbraio) adeguando le bollette per il prossimo trimestre, cioè fino a giugno. L’analisi viene condotta sui costi dei piccoli consumatori che ancora non si sono direzionati sul mercato libero, e pertanto ad oggi vincolati alle bollette classiche del settore a maggior tutela. Ma detto questo, occorre sottolineare che le quotazioni di aprile non potranno tener conto degli aumenti che si sono verificati nei primi giorni di marzo, proprio perché gli spot sono stati rilevati a febbraio, e di questo gli adeguamenti ne terranno conto solo con l’aggiornamento successivo del primo luglio.
Parola agli esperti
“Nonostante la grande incertezza causata dalla tragedia ucraina è possibile fare qualche stima sulle conseguenze della guerra sulle bollette” spiegano da Nomisma Energia, “L’adeguamento, il secondo per il 2022, partirà dal primo aprile, ma verrà deciso verso la fine di marzo. I prezzi che verranno presi a riferimento per la bolletta gas sono quelli del mercato spot per il mese di febbraio che si è chiuso subito dopo l’inizio della guerra ed è risultato relativamente basso, a 80 euro il megawattora. È un valore allineato a quello dell’ultimo adeguamento, pertanto, è già possibile stimare che dal primo aprile le tariffe del gas dovrebbero rimanere ferme a 1,37 euro per metro cubo, dopo l’aumento eccezionale del 42% dello scorso gennaio”. Valori quindi che potrebbero risentire ulteriori incrementi: “negli ultimi giorni i prezzi sono stati costantemente sopra i 140 euro per megawattora e, se dovessero durare, il balzo delle tariffe gas è solo rimandato di qualche mese al primo luglio”.
Le soluzioni al vaglio
Il Governo, di concerto con l’Unione Europea, è già da giorni al lavoro per trovare una soluzione in tempi rapidi al problema. Si è parlato di una temporanea riattivazione delle centrali a carbone, ma anche questo ha fatto registrare quotazioni sui 340 euro la tonnellata. In considerazione c’è poi il progressivo smantellamento del sistema di approvvigionamento ad est, alla ricerca di nuovi Paesi (su tutti l’Algeria) da dove importare il gas naturale. Ed oggi, con i prezzi sulle borse energetiche europee attorno ai 200 euro per megawattora, Davide Tabarelli di Nomisma Energia ha sottolineato come possa essere opportuno pensare a prezzi europei amministrati, una soluzione che però non trova l’approvazione dell’Agite, associazione dei grossisti e dei trader di energia.
Andrea Valsecchi