Contratti di sviluppo: cosa sono, cosa finanziano, come funzionano
Si tratta di uno strumento che permette di poter accedere ad agevolazioni economiche per programmi di sviluppo industriali, turistici e relativi alla tutela ambientale.
Il Contratto di sviluppo, introdotto nell’ordinamento italiano daldecreto-legge 112 del 25 giugno 2008, e operativo dal 2011, costituisce il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi, strategici e innovativi di grandi dimensioni.
Gli investimenti che compongono il programma di sviluppopossono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione. Il programma di sviluppo può, inoltre, essere realizzato in forma congiunta mediante il ricorso alcontratto di rete.
Si parla di “Contratti di sviluppo” in quanto sono previste procedure negoziali tra l’impresa (o le imprese) e il soggetto gestore del bando, al fine di adattare l’intervento e renderlo rispondente alla specifica strategia prevista per l’area tematica in cui si inquadra o per il territorio su cui insiste. La negoziazione con il soggetto gestore è a carico dall’impresa proponente anche per conto delle altre imprese eventualmente aderenti al programma.
Per i Contratti di sviluppo è previsto un limite minimo di investimento di 20 milioni. La quota scende a 7,5 milioni di euro se il programma ha a che fare unicamente con attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; stessa soglia minima per i programmi di investimento che prevedono interventi da realizzare nelle aree interne del Paese, ovvero il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.
I progetti per i quali possono essere sottoscritti dei Contratti di sviluppo riguardano tre ambiti determinati:
• sviluppo industriale,
• sviluppo turistico,
• tutela ambientale,
e possono prevedere anche attività di ricerca, sviluppo e innovazione. Le agevolazioni dovrebbero arrivare a sostenere nuove infrastrutture che favoriscano lo sviluppo economico del territorio, oltre che nuovi strumenti di efficienza energetica.
Tra le spese ammissibili rientrano: il suolo aziendale e le sue sistemazioni, eventuali opere murarie e assimilate, macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici, brevetti, licenze,personale, ricerca contrattuale, materiali, infrastrutture specifiche aziendali.
Un’importante novità apportata dal decreto del Ministro dello sviluppo economico dell’8 novembre 2016 riguarda la riduzione del tempo necessario all’approvazione dei progetti di grandi dimensioni (procedura fast track).
Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:
• finanziamento agevolato, nel limite del 75% delle spese ammissibili
• contributo in conto interessi
• contributo in conto impianti
• contributo diretto alla spesa
L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa.
Il Contratto di sviluppo è stato, infine, selezionato quale misura attuativa di taluni investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia e, in particolare:
• Investimento 5.2 “Competitività e resilienza delle filiere produttive” (Missione 1, Componente 2), con una dotazione di 750 milioni di euro;
• Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” (Missione 2, Componente 2), con una dotazione di 1 miliardo di euro.
Le domande, secondo la procedura che sarà specificata da un apposito provvedimento attuativo, devono avere a oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti filiere produttive, anche emergenti, strategiche per lo sviluppo del sistema Paese. In sede di prima applicazione, sono ritenute strategiche le seguenti filiere:
• agroindustria
• design, moda e arredo
• automotive
• microelettronica e semiconduttori
• metallo ed elettromeccanica
• chimico/farmaceutico.
Davide Bonetti
per Centro Studi SA FINANCE