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    Inflazione oltre le attese in Spagna e Germania. Lagarde: fase difficile, adotteremo qualsiasi azione necessaria per la stabilità dei prezzi

    Inflazione oltre le attese in Spagna e Germania. Lagarde: fase difficile, adotteremo qualsiasi azione necessaria per la stabilità dei prezzi
    Non si ferma la corsa dell’inflazione in Europa. In Spagna è schizzata al 9,8% a marzo su base annua rispetto al 7,4% del mese precedente, un balzo impressionante che ha decisamente superato le stime degli economisti, ferme a un +7,8% mentre quello di febbraio già costituiva il livello massimo da tre decenni. Anche l’economia tedesca sta vivendo un momento di forte surriscaldamento, con l’inflazione che è salita al 7,3%, il livello più alto dal 1974 con il consenso fermo a +5,8%.
    Sono mesi ormai che gli aggiornamenti di alcuni indicatori economici infrangono record decennali e non in senso positivo, purtroppo. L’aumento dei prezzi dell’energia e quello delle materie hanno progressivamente aumentato le pressioni inflattive, esacerbate dalla guerra in Ucraina e questo sta avendo inevitabili ripercussioni in tutta l’Europa. Ieri, infatti, è stato registrato un brusco calo del clima di fiducia nell’area euro con l’Economic Sentiment Indicatori (Esi) che è calato di 5,4 punti a quota 108,5 punti, trainato verso il basso dal clima di fiducia dei consumatori i quali stanno sperimentando una riduzione del potere di acquisto.
    La situazione è complicata: l’Unione Europea deve fare i conti con una guerra alle sue porte, il drastico ridimensionamento dei rapporti economici con Mosca che avrà inevitabili ricadute anche per la stessa Ue e tutto ciò mentre cerca di smarcarsi dalla dipendenza del gas russo. Anche Christine Lagarde sembra aver abbandonato il condizionale nell’analisi della situazione corrente. Ieri la numero uno della Banca centrale europea ha incontrato il governatore della Banca centrale cipriota e ha ammesso che “l’Europa sta entrando in una fase difficile. A breve ci troveremo di fronte a un’inflazione più elevata e a una crescita più lenta. C’è una notevole incertezza su quanto grandi saranno questi effetti e per quanto tempo si protrarranno. Più a lungo durerà la guerra, maggiori saranno i costi”. Per questo motivo la presidente della BCE ha ribadito che Francoforte assumerà “qualunque azione sia necessaria per perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria”, garantendosi ampio margine di intervento a seconda di come evolve la situazione (la cosiddetta opzionabilità), e impegnandosi ad aggiustare la politica monetaria “cautamente”. Ciò significa che “qualunque aggiustamento ai tassi della Bce avverrà un po’ di tempo dopo la fine degli acquisti netti con il programma a App – ha spiegato Lagarde – e sarà graduale”.

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