Prima la Cina, poi l’Italia e l’Europa, ora gli USA.
Il coronavirus non risparmia nessuno e in più occasioni le classi politiche dei vari paesi hanno tardato ad attuare forti misure contenitive che tuttavia alla fine sono risultate necessarie.
Anche il presidente americano Donald Trump, dopo una serie di commenti discordanti nelle scorse settimane, ha deciso di adottare alcune misure importanti: stop a tutti i voli dall’Europa, esclusa la Gran Bretagna. Lo ha annunciato in un discorso alla nazione tenuto dallo Studio Ovale, affermando che il divieto entrerà in vigore dalla mezzanotte di venerdì 13 marzo e durerà 30 giorni.
Questo stop riguarda unicamente le persone, non le merci, e vale per i 26 paesi europei dell’area Schengen. Non si applica ai cittadini americani e coloro che sono in possesso di una green card. Una decisione che mette ancora più in difficoltà le compagnie aeree dal momento che l’Europa è la destinazione preferita dagli americani, con 72,4 milioni di passeggeri statunitensi che hanno viaggiato nel vecchio continente l’anno scorso.
Una misura che si affianca a tutta un’altra serie di provvedimenti che la Casa Bianca sta vagliando. Sul fronte economico, l’amministrazione statunitense sta considerando aiuti finanziari per il congedo di malattia dei lavoratori dal momento che più di 30 milioni di americani non ricevono lo stipendio in caso di malattia, secondo il Dipartimento del Lavoro. Trump ha inoltre chiesto al Congresso di approvare un pacchetto di aiuti da 50 miliardi da indirizzare verso le imprese e i settori che saranno maggiormente colpiti dalla diffusione del coronavirus.
L’Italia dunque, tra le democrazie occidentali, sta dettando l’esempio in termini di misure da adottare per contrastare il contagio. La radicalità dei provvedimenti dipende sempre dalla consapevolezza dell’emergenza presso la classe politica e la popolazione, un fattore incentivato oltreoceano dalla notizia della chiusura della stagione di pallacanestro NBA dopo che uno dei giocatori è risultato positivo al covid-19 così come l’attore Tom Hanks. Dopo l’annuncio della chiusura dei voli verso l’Europa, Wall Street ha realizzato una pessima performance a tal punto che in queste settimane la borsa americana complessivamente ha dimezzato del 50% ciò che aveva guadagnato nel primo triennio di presidenza Trump. Sebbene sia ancora difficile stimare il reale impatto economico di questa pandemia, anche per l’America si affaccia la probabilità di una recessione se verrà ritardato il contenimento del contagio.
Simone Fausti