RANCH ARIZONA, DOVE TUTTO È COWBOY. GIULIANA GIANAZZA CI RACCONTA LA SUA STORIA
“Sono un ragazzo fortunato, perché mi hanno regalato un sogno”. È sulle note del celebre brano di Jovanotti che Giuliana Gianazza ci accoglie alla scoperta del Ranch Arizona di Carrosio (AL). Due ragazzi fortunati – lei ed il marito Dante Capone – per aver trasformato la loro passione per i cavalli ed il mondo western in un vero e proprio stile di vita.
Buongiorno Giuliana, com’è nata l’idea del Ranch Arizona?
Devo dire che non è da tutti avere il coraggio di mollare la propria vita per dedicarsi ad un sogno. Ed è quello che io e mio marito abbiamo fatto. La passione per i cavalli ci univa, allora abbiamo deciso di mollare tutto: mio marito ha chiuso la sua azienda e ci siamo trasferiti qui a Carrosio, tra le dolci colline piemontesi che vantano grandi eccellenze dell’enogastronomia italiana. Siamo a poco più di mezz’ora di strada da Milano e da Genova, e riusciamo a servire sostanzialmente tutto il nord-ovest. Sin dall’inizio ci siamo buttati a capofitto nella nuova attività, e oggi vantiamo un complesso di 11 ettari, con scuderie, fienili e vari stabili circondati dal verde, tutti realizzati in bio-edilizia. Le nostre scuderie contano una trentina di cavalli, tra i nostri e quelli dei clienti che soggiornano nel maneggio. Viviamo in un mondo nostro, seguendo la filosofia western che non è solo sport, ma un vero e proprio stile di vita con i nostri costumi, la nostra musica, i nostri balli e i nostri modi di essere. Ed è proprio questo ciò che vorremmo far conoscere e trasmettere.
Qual è il vostro punto di forza?
Il progetto è prevalentemente indirizzato a famiglie con bambini. Offriamo tante esperienze, che non comprendono solamente l’equitazione e le lezioni per imparare a governare un cavallo. Abbiamo tutti gli animali che una fattoria western possa avere, poi offriamo lezioni sulla comunicazione non verbale, cui tengo molto, lezioni per un adeguato approccio al cavallo per i più timorosi, e lezioni per riprendere confidenza con l’animale per chi magari in passato ha subito una caduta. Inoltre, vi sono varie attività che possono essere svolte all’aperto, dal tiro con l’arco al tiro con carabina ad aria compressa, fino a corsi di autodifesa. Per un’esperienza cowboy a 360 gradi, vi è anche la possibilità di passare la notte presso la nostra foresteria, magari dopo un barbecue e un po’ di birra, in pieno stile western. Infine, ci dedichiamo ai centri estivi per i bambini, con i quali lavoriamo già da alcuni anni. Tengo molto a questi, perché il lavoro è creativo e straordinariamente gratificante.
Dal punto di vista imprenditoriale, com’è il lavoro in questo settore?
Non è sicuramente un settore facile, soprattutto quando si ha il desiderio di offrire una certa qualità di servizi e prodotti. Io e mio marito abbiamo voluto sin dall’inizio dare un taglio imprenditoriale alla nostra attività: non volevamo improvvisarci. Ci interessava fornire un ambiente pulito, sereno e accogliente alle famiglie e contestualmente avere un occhio di riguardo al benessere animale, con particolare attenzione all’alimentazione, costantemente controllata dai nostri veterinari. È per questo che ci formiamo costantemente, tramite convegni, webinar e corsi dedicati. Spesso è faticoso offrire questi elevati standard di qualità; sono frutto di un duro lavoro che è anche difficile da trasmettere al consumatore finale, il quale difficilmente riesce a comprendere come funzioni “dietro le quinte”.
È un settore peculiare il vostro. Com’è la concorrenza?
Oggi come oggi la legge ci norma in maniera molto seria. Finalmente direi. Ma il problema è che molti non ne tengono conto, lavorando al di fuori delle prescrizioni, rovinando il settore e andando a danno degli altri competitor, dato che il cliente difficilmente noterà tutto questo. La situazione non è piacevole, ed è molto penalizzante per noi, se consideriamo anche che i controlli sono limitati. Se si intende svolgere una qualsiasi attività bisogna formarsi e rispettare le regole. E a chi non lo fa andrebbero impartite dure sanzioni.
Come avete affrontato la pandemia e la recente crisi energetica?
Durante il lockdown la nostra giornata era dedicata alla cura degli animali: li alimentavamo e li pulivamo durante il mattino, poi, come al solito, era il momento di far sgambare i cavalli. Oltre a questo, però, non c’era più altro. Ci è mancata una grossa fetta di reddito, soprattutto per via delle mancate lezioni. I problemi sono stati parecchi ma ormai sappiamo come affrontarli. Durante il secondo lockwdown, chi faceva alloggiare i cavalli da noi poteva entrare a visitarli, ma anche in quel momento abbiamo dovuto perdere quasi tutto il lavoro. Superato il duro periodo, se n’è presentato un altro. Con la guerra in Ucraina abbiamo subìto un incremento dei costi dato dagli aumenti dei mangimi, in quanto i nostri fornitori reperiscono principalmente dall’est europeo i cereali. I prezzi sono praticamente raddoppiati e questo ci costringerà, purtroppo, a dover aumentare le tariffe delle pensioni. Un altro problema riguarda poi le quote di gasolio agricolo, chesi sono ridotte ad un terzo rispetto a quanto veniva assegnato quanto aprimmo, 15 anni fa.
Quali sono le sfide che avete in serbo per il futuro?
Teniamo molto alla salvaguardia dell’ambiente: è proprio per questo che abbiamo realizzato tutte le costruzioni in bio-edilizia. Ora però vogliamo dare un’ulteriore svolta al nostro ranch: vogliamo produrre energia. È urgente farlo visto il momento che stiamo vivendo, e siamo disposti anche ad affrontare l’ingente investimento iniziale richiesto. Tutta la nostra attività funziona grazie all’energia elettrica e visti anche i rincari dell’ultimo periodo ci aiuterebbe molto una svolta in tal senso. Abbiamo poi in programma la realizzazione di un percorso dedicato al benessere in simbiosi con i cavalli, che permette di ridurre stati d’ansia e stress. Sto infatti collaborando con uno psicologo per trattare alcuni casi, che con l’apporto dei nostri animali hanno garantito ottimi risultati.
Detto questo, il prossimo step è quello di aprire il ranch ai meeting aziendali, in modo da diversificare al massimo le nostre opportunità di lavoro e da raggiungere più potenziali clienti possibili.
Grazie!
Andrea Valsecchi