Il bonus da 200 euro fa discutere
Il nuovo bonus da 200 euro annunciato dal governo fa discutere. In un’intervista a ‘La Stampa’, il presidente di Confindustria ha criticato questa misura una tantum “di fronte ai 1.223 proposti da noi, cioè un mese di salario in più per tutta la vita lavorativa”. Secondo il numero uno dell’associazione degli industriali, la strada da intraprendere è quella del taglio del cuneo fiscale: “Servono interventi strutturali. I soldi ci sono, ma serve anche la volontà politica di tagliare il cuneo fiscale”.
Il bonus in questione prevede una quota di 200 euro erogati una tantum, appunto, a lavoratori dipendenti e autonomi che percepiscono un reddito annuale fino a 35mila euro lordi. Una misura che dovrebbe interessare circa 28 milioni di cittadini. Le lamentele sono arrivate anche dal fronte dei sindacati, con il segretario generali della Cgil, Maurizio Landini, che a Unomattina ha sottolineato come 200 euro siano “una cifra importante, ma non sufficiente per sostenere la crescita delle bollette e dei prezzi e, soprattutto, questa è una manovra una tantum”. Landini ha ribadito la richiesta fatto al governo di una “riforma fiscale con una riduzione del prelievo sui dipendenti e sui pensionati”.
Secondo il ministro elle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, il bonus da 200 euro “è un intervento a favore delle persone maggiormente in difficoltà”. Intervenuto a Radio 24, Giovannini ha spiegato che per “interventi di natura strutturale c’è tempo, anche alla luce dell’approvazione della delega fiscale”. Per la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, invece, “che 200 euro siano pochi lo dice chi ne ha molti”. Intervistata a Radio Capital, la sottosegretaria ha affermato che si tratta si 6,5 miliardi “che raggiungeranno 28 milioni di persone. Poi se ne possono dare anche 1.200 ma bisogna trovare le risorse”.