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    Coronavirus: Cirio, pronti 50 mln per piccole medie imprese

    La Regione Piemonte ha assunto le prime misure per sostenere leconomia messa in difficoltà dallemergenza provocata dal Coronavirus.

    Ad illustrarle è stato il presidente Alberto Cirio nel corso di una conferenza stampa che ha fatto seguito ad un incontro con una delegazione dei parlamentari piemontesi e alla quale hanno presenziato il prefetto di Torino, Claudio Palomba, e gli assessori regionali al Bilancio e Attività produttive, Andrea Tronzano, e alla Sicurezza, Fabrizio Ricca.

    <Innanzitutto – hanno illustrato Cirio e Tronzano – abbiamo deciso di anticipare i tempi di erogazione dei contributi e dei finanziamenti dovuti agli enti e alle associazioni. Metteremo così in circolo da lunedì risorse per 200 milioni di euro. In secondo luogo abbiamo disposto la sospensione del pagamento delle rate dei mutui che 1000 aziende piemontesi hanno in corso con Finpiemonte, per un importo complessivo di 110 milioni. Infine, da venerdì prossimo, 13 marzo, potremo ricorrere al Fondo di garanzia per aiutare con 54 milioni le piccole e medie imprese in difficoltà a pagare gli interessi che hanno nei confronti delle banche e ad accedere a nuove forme di credito che potranno servire, ad esempio, a pagare gli stipendi dei dipendenti>

    <Ci eravamo impegnati a varare misure in tempi rapidi – ha evidenziato Cirio – e abbiamo mantenuto l’impegno con azioni concrete che rappresentano segnali importanti per affrontare un’emergenza che sta diventando costante. A queste risorse si aggiungono gli altri fondi previsti nel Piano della Competitività predisposto dalla Giunta. Sommando tutto superiamo i 900 milioni di euro a disposizione del Piemonte per sostenerlo e farlo ripartire>

    Un altro aspetto che ci si aspetta venga definito dal Governo è la concessione della cassa integrazione in deroga anche alle aziende con meno di sei dipendenti. <Le Regioni lo hanno chiesto – ha precisato Cirio – per consentire ai dipendenti di queste imprese di ricevere uno stipendio anche se sono lasciati a casa per mancanza di clientela nel caso di quelle turistiche o perché le lezioni sono sospese nel caso di quelli che si occupano di ristorazione scolastica>.

    Michele Giordano

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