Incontro Assolombarda e ministro Gelmini: PNRR, Città Metropolitana ed economia del territorio
Dall’associazione degli imprenditori la richiesta di misure strutturali per assicurare competitività alle imprese e una revisione del PNRR alla luce delle nuove esigenze. Gelmini: “Lavoriamo per garantire alle nostre filiere produttive le migliori condizioni per tornare a crescere”.
Portare all’attenzione del Governo le considerazioni e le istanze di Assolombarda su alcuni temi strategici per le aziende di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, come il PNRR e la Città Metropolitana, oltre a condividere gli effetti dello scenario globale sulle imprese del territorio. È con questo obiettivo che Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, e alcuni imprenditori del territorio hanno incontrato Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, nel corso del Consiglio Generale dell’Associazione, svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo GioPonti.
“Il forte impatto del conflitto tra Russia e Ucraina sull’economia – dichiara Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda – deve costituire un allarme grave per le nostre istituzioni e per la politica, che deve avere al centro dei propri obiettivi primari la competitività delle nostre imprese”. Secondo il numero uno di Assolombarda occorrono misure strutturali e di lungo periodo, con particolare riferimento al tema dell’energia: “In questa partita gioca un ruolo fondamentale il PNRR – sottolinea –. Il Piano è nato in un contesto diverso da quello attuale e abbiamo chiesto al Ministro di riflettere su di un intervento per adattarlo alle nuove esigenze”.
A preoccupare è anche la ‘messa a terra’ a livello territoriale, sia sul fronte delle risorse umane, sia per la scarsità e i prezzi di diversi materiali, ma anche per la capacità progettuale della PA di garantire la partecipazione e la progettazione di bandi e appalti. Se è vero che gli Enti di livello intermedio come Province e Città Metropolitane possono rappresentare uno snodo istituzionale strategico, è altrettanto vero che sussistono delle criticità: “L’Ente oggi costituisce un progetto incompiuto dal punto di vista funzionale e organizzativo – prosegue Spada -. In un quadro di ripresa del confronto sui temi dell’autonomia regionale da troppo tempo congelato, riteniamo che si possa rafforzare l’Ente metropolitano affinché possa operare con efficacia. Sarebbe necessario, dunque, un percorso legislativo che conferisca alla Città Metropolitana di Milano uno status speciale, come quanto già accade per Roma Capitale”.
“Il governo Draghi è nato per portare il Paese fuori dall’emergenza sanitaria e garantire alle nostre filiere produttive le migliori condizioni per tornare a crescere – ha commentato Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie -. Nei 60 miliardi messi a bando in questi primi mesi di vita del Pnrr circa 13 sono destinati alle imprese”. In particolare il ministro ha voluto porre l’accento sull’istituzione di un fondo per consentire la revisione dei contratti in caso di aumento del costo delle materie prime del 20%, grazie al quale il 90% dell’aumento ricadrà sullo Stato e il 10% sulle imprese. Una misura che eviterà così di bloccare i cantieri e la realizzazione delle grandi infrastrutture e opere legate al PNRR.
E sul fronte lombardo Gelmini ha aggiunto: “Se ci caliamo per un attimo nella realtà della Regione Lombardia e andiamo a comprendere come verranno spese le risorse del Pnrr, partendo dalla salute, credo sia rilevante sottolineare che in totale più di 1,2 miliardi permetteranno di ridisegnare radicalmente la sanità territoriale con la creazione di case e ospedali di comunità – conclude –. Mi pare importante anche il fatto che su un totale di 25,6 miliardi di euro destinati a investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibili ‘territorializzati’, ossia risorse assegnate a Regioni ed Enti locali per progetti di propria competenza o assegnate ad altri soggetti attuatori, ben 2,5 miliardi sono stati distribuiti alla Lombardia. Il Comune e la Città metropolitana di Milano sono beneficiari invece di 650 milioni di euro. Ci sono tante opportunità, e questa Regione ha la struttura e la qualità per coglierle tutte”.
Micol Mulè