TAVOLO DRAGHI-BIDEN A WASHINGTON
Confronto a Washington tra Mario Draghi e Joe Biden. Sul tavolo nuove sanzioni alla Russia, aiuti militari all’Ucraina e la nuova politica energetica per il superamento della dipendenza da Mosca
Concluso l’impegno del G7, riunitosi online per siglare nuovi accordi militari in sostegno all’Ucraina, il Presidente del Consiglio Mario Draghi è volato a Washington per incontrare il Presidente americano Joe Biden. La vista di Draghi alla Casa Bianca di ieri mattina è stata la prima di un capo di governo dopo l’invasione militare perpetrata dall’armata russa. Un’occasione importante per discutere dell’invio di nuovi aiuti militari a Kiev e delle nuove sanzioni da impartire alla Russia, così come del contestuale piano per sganciarsi dalle forniture energetiche di Mosca, che vedranno gli Stati Uniti svolgere un ruolo fondamentale nella partita.
Non è un caso che sia stato proprio Mario Draghi il primo leader europeo a recarsi a Washington. Il premier gode di una salda leadership in Europa, e dopo la fuoriuscita di Angela Merkel dallo scacchiere di Bruxelles, sembra proprio il punto di riferimento, anche oltreoceano, per trattare le scelte strategiche che terranno occupati i grandi della Terra nel prossimo futuro. Lo stesso Draghi si era espresso saldamente ancorato all’alleanza atlantica anche durante il G7: “Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina” aveva dichiarato, “e dobbiamo andare avanti con il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e per dare nuovo slancio ai negoziati di pace”. Ma i dissapori all’interno della maggioranza non sono mancati neanche stavolta, con il Movimento 5 Stelle che chiedeva un dibattito parlamentare preventivo alla scelta dell’invio di nuove armi. Un dibattito che però non c’è stato e non ci sarà. La voce grossa la fa ancora una volta il premier, forte della propria autorevolezza e della stima nazionale e internazionale che si è costruito nel tempo.
L’incontro di Washington
Quella di Washington, fanno spere da palazzo Chigi, “èl’occasione per riaffermare la storica amicizia e il forte partenariato tra i due Paesi”, e servirà a coordinare fra gli alleati le misure a sostegno di Kiev chieste da Zelensky e di contrasto all’aggressione della Russia, in continuità, tra l’altro, con i regolari contratti mantenuti in ambito “Quint”, cioè il direttorio informale composto da cinque potenze occidentali come Italia, Germania, Francia, Regno Unito, cui si aggiungono gli Stati Uniti, e che oggi opera come una sorta di Consiglio di varie organizzazioni internazionali come la Nato, il G7 e il G20. Era infatti stato proprio in occasione dell’ultimo Vertice del G20 di Roma, tenutosi ad ottobre 2021, che Draghi aveva incontrato Biden, ma a quel tempo i temi caldi sul tavolo dei grandi leader mondiali erano decisamente differenti. Il bilaterale intavolato in questi giorni sarà fondamentale, inoltre, per fare il punto sui preparativi dei Vertici G7 e Nato in programma per giugno, dove si discuterà su temi delicati come la cooperazione in materia di sicurezza energetica, digitale, alimentare e di cambiamento climatico. Nel pomeriggio di oggi, 11 maggio, il Presidente del Consiglio si recherà infine al Congresso, dove si incontrerà con la leadership del Campidoglio e con la Speaker Nancy Pelosi.
Il premio dell’Atlantic Council
La giornata odierna si concluderà poi con il conferimento al Presidente Draghi del Distinguished Leadership Award 2022 da parte dell’Atlantic Council, nella persona del Segretario americano al Tesoro Janet Yellen, ex “collega”del premier quando entrambi era alla guida delle rispettive banche centrali, la Fed e Bce. Oltre a Draghi, nella stessa cerimonia sarà premiato anche l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, da tempo impiegato con il Governo nel programma per la diversificazione delle fonti di acquisto di gas naturale da sostituire alle forniture russe.
Andrea Fortebraccio