Ucraina: scenari possibili
La notizia, per ora ancora da verificare, apparsa ieri solo su alcune fonti giornalistiche, se dovesse venire confermata potrebbe dare il via a un nuovo scenario: Putin sarebbe in sala operatoria per via di un tumore che lo starebbe consumando. Se così fosse, si aprirebbero diverse domande: chi sta guidando la Russia adesso? Chi dà gli ordini all’esercito? Si sta pensando a un avvicendamento al potere al Cremlino? Tutte domande che nei prossimi giorni potrebbero trovare spiegazioni e risposte.
L’intelligence americana ipotizza che addirittura sarebbero in azione due o più sosia del leader russo, attori esercitati a prendere le movenze del leader russo, secondo la più consolidata tradizione dell’ex URSS.
La guerra procede senza significative novità, in una fase in cui sembrano prendere corpo ipotesi di una controffensiva ucraina in grande ascesa, grazie alla quale si potrebbe addirittura profilare un successo tondo nei confronti degli invasori russi.
L’irritazione di Mosca è sempre più evidente e non mancano accuse a ventaglio sugli alleati dell’Ucraina.
Secondo Putin, gli Usa starebbero sviluppando armi batteriologiche da posizionare presso i confini russi, ma ovviamente non vi sono riscontri oggettivi a dichiarazioni ostili. Anche verso Svezia e Finlandia, le due nazioni pronte ad avanzare ufficialmente richiesta di ammissione nella Nato, il Cremlino ha usato toni minacciosi, prefigurando inevitabili ripercussioni verso paesi storicamente neutrali. La loro scelta di adesione al blocco occidentale è dettata dalla paura di poter un domani fare la fine dell’ucraina, fuori da un contesto di protezione internazionale. Ovviamente questa mossa, non condivisa unanimemente nel blocco alleato, se portata avanti, avrà u ulteriore effetto di modifica degli equilibri internazionali.
Ancora in alto mare la trattativa per approvare l’embargo sul petrolio russo: l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Borrell dice di “non poter garantire l’accordo”.
Sul fronte delle azioni militari, dopo aver evacuato i civili dalle acciaierie Azovstal prosegue l’attacco alla brigata Azov, ormai un simbolo di questa guerra.
250 soldati finlandesi hanno preso parte alle esercitazioni degli uomini della Nato in corso in Estonia: segnale chiaro di voler isolare sempre di più il Cremlino.
Intanto la catena di fast food Mc Donald’s rende ufficiale la decisione di abbandonare definitivamente la Russia, chiudendo 850 negozi, che verranno venduti, e oltre 65 mila dipendenti. La scelta del colosso degli hamburger è dettata dall’impossibilità di mantenere la presenza in un paese ostile, del quale non si condivide la politica e tantomeno i valori.
Le attività di Renault in Russia sono da oggi di proprietà dello Stato russo: lo ha reso noto il ministero dell’Industria e del commercio di Mosca in un comunicato che segue il ritiro della casa automobilistica francese in seguito all’invasione dell’Ucraina. Le azioni di Renault Russia sono state trasferite al governo della città di Mosca, e l’Istituto statale di ricerca nel settore automobilistico (NAMI) è diventato proprietario della partecipazione della Renault nella casa automobilistica russa Avtovaz.
Il fronte di guerra, dunque, si sposta sempre di più sugli scenari internazionali e sulle conseguenze anche economiche legate al protrarsi di questa guerra. Gli analisti sostengono che potrebbero volerci ancora mesi prima che le armi smettano di risuonare, con conseguenze drammatiche per nove famiglie ucraine su dieci: un vero e proprio dramma umanitario di cui oggi vediamo solo una parte, ma le conseguenze sono destinate a rimanere per decine di anni in futuro.
Pietro Broccanello