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    Confcommercio: ripresa faticosa, Pil in calo dello 0,4% a maggio su base mensile

    Confcommercio: ripresa faticosa, Pil in calo dello 0,4% a maggio su base mensile
    Poche luci e molte ombre. È la sintesi del percorso di ripresa del Paese elaborato da Confcommercio che a maggio stima un ridimensionamento contenuto del Pil italiano: -0,4% su aprile, un valore che comporterebbe una variazione del 3,7% su base annuale. Sullo scenario economico del BelPaese continua a pesare l’atmosfera di incertezza degli ultimi mesi nonostante siano arrivati alcuni segnali di risveglio soprattutto sul fronte del turismo.
    I consumi sono in recupero, con l’indicatore ICC che registra una variazione del +13,1%, grazie al +68,3% segnato dai servizi a cui si aggiunge un +0,7% per i beni, sempre su base annua. Ciononostante, rispetto allo stesso mese del 2019, la domanda non ha ancora recuperato i livelli pre-covid, risultando mediamente inferiore del 10,4% in termini reali.
    Il direttore dell’Ufficio Studi dell’associazione, Mariano Bella, ha spiegato che i segnali di ripresa rischiano di essere depotenziati dall’alto livello di inflazione. Bella ha dichiarato che “dopo il rallentamento registrato ad aprile, determinato in larga parte dall’adozione di misure fiscali di contenimento dei prezzi al consumo dei beni energetici”, l’inflazione “è attesa mostrare nel mese di maggio una nuova accelerazione. Rispetto ad aprile si stima un incremento dello 0,4%, con una variazione del 6,6% su base annua”.
    L’Istat ieri ha aggiornato la stima definitiva dell’indice nazionale dei prezzi di consumi per l’intera collettività (Nic) per il mese di aprile, osservando un rallentamento: -0,1% su base mensile (+6% su base annua), contro una stima iniziale che indicava un aumento dello 0,2% (+6,2% su anno). Secondo L’Istituto Nazionale di Statistica, il rallentamento dell’inflazione su base tendenziale è dovuto principalmente ai prezzi degli energetici, la cui crescita passa da +50,9% di marzo a +39,5% di aprile. Tale dinamica è dovuta per lo più all’inclusione del bonus energia (elettricità e gas) nel calcolo degli indici dei prezzi al consumo. Tale dinamica è imputabile per lo più all’inclusione del bonus energia (elettricità e gas) nel calcolo degli indici dei prezzi al consumo, resa possibile dalla disponibilità di stime sulla platea dei beneficiari (estesa dal primo aprile fino a comprendere circa 5 milioni di famiglie, 3 per il bonus elettricità e 2 per il bonus gas, con valenza retroattiva dal primo gennaio 2022).

     

    Redazione

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