Le raccomandazioni della Commissione Europea all’Italia
Dopo la sfilza di tagli alle previsioni di crescita arrivati nelle scorse settimane, la Commissione Europea certifica il fatto che l’Italia presenta ancora evidenti squilibri macroeconomici mentre il debito elevato rimane osservato speciale. È quanto emerge dalle raccomandazioni arrivate ieri da Bruxelles, in occasione della presentazione del pacchetto di primavera del semestre europeo.
Nonostante il rapporto tra debito pubblico e Pil abbia cominciato a diminuire lo scorso anno e si trovi sulla strada per un ulteriore declino, permane un rischio sul fronte della sostenibilità fiscale, il settore finanziario e dunque per la crescita economica. La Commissione europea, inoltre, ha deciso ufficialmente di prorogare la clausola di sospensione del Patto di Stabilità per tutto il 2023 ma ha esortato i Paesi Membri a mantenere un atteggiamento prudente, con la nuova deadline di valutazione dei bilanci nazionali fissata per il prossimo autunno.
Niente procedure per deficit eccessivo, dunque, ma il governo Draghi deve lavorare su diversi fronti per mantenere il Paese in carreggiata. Per Bruxelles, l’Italia deve fare i conti non solo con il fardello dell’alto debito pubblico ma anche con “una debolezza strutturale nel mercato del lavoro e in quello finanziario”, motivo per cui è fondamentale portare a termine le riforme collegate al PNRR che si prevede “mitigheranno gli squilibri macroeconomici”. L’esposizione commerciale alla Russia rimane contenuta, eccezion fatta per l’energia ovviamente.
Nel complesso, dunque, la Commissione europea raccomanda all’Italia una politica di bilancio prudente, limitando “la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita potenziale del Pil a medio termine”, pur continuando a mantenere un sostegno limitato a famiglie e imprese più colpite dal caro energia. Un altro punto cruciale è l’aumento degli “investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica, utilizzando in particolare il dispositivo Rrf, ‘RePowerEU’ e altri fondi dell’Ue”.
Sono arrivate raccomandazioni anche sul fronte della tassazione. Il suggerimento è quello di innovare il sistema fiscale con l’obiettivo di ridurre le tasse sul lavoro e spostare parte dell’onere fiscale su basi imponibili “che vadano meno a detrimento della crescita”. Si raccomanda, inoltre, di “allineare i valori catastali agli attuali valori di mercato». Su questo ultimo punto, il Commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, ha voluto precisare che tale indicazione non coincide con una richiesta di “aumento delle tasse” sulle case.