Via libera del Consiglio dei ministri, il governo riscrive il calendario fiscale
È stato espresso il parere positivo del Consiglio dei ministri al nuovo decreto Semplificazioni fiscali grazie al quale il governo può riscrivere, almeno parzialmente, il calendario di fine giugno in merito al fisco. Tra le scadenze più rilevanti c’è la dichiarazione degli aiuti di Stato per l’emergenza pandemica di questi ultimi anni. Si attende un nuovo provvedimento dell’agenzia delle Entrate, mentre cambiano le regole dei controlli sulle spese sanitarie e variano diverse altre scadenze.
Tra tutte le modifiche al calendario fiscale del governo, nell’ambito del nuovo decreto Semplificazioni fiscali appena approvato dal Consiglio dei ministri, quella che ha sicuramente più impensierito liberi professionisti e imprese nell’ultimo mese è quella – destinata a slittare – relativa alla dichiarazione degli aiuti di Stato messi in campo in questi ultimi anni per far fronte all’emergenza pandemica e alla strettamente connessa crisi economica che il nostro Paese (come la maggior parte dei Paesi del mondo) ha dovuto affrontare.
Si tratta di circa 3 milioni di partite Iva complessivamente coinvolte, che attendono con ansia la nuova scadenza per l’invio della dichiarazione da parte delle imprese e degli intermediari. Il compito di stabilire una nuova data sarà appannaggio dell’agenzia delle Entrate, che emanerà un provvedimento successivamente alla pubblicazione del nuovo decreto Semplificazioni sulla “Gazzetta Ufficiale”.
Verosimilmente ad ora tutto lascia intendere che il nuovo termine per l’invio della dichiarazione sarà fissato per il 31 ottobre, richiesta avanzata dal nuovo presidente dei commercialisti Elbano de Nuccio.
Il rinvio della scadenza è reso possibile da un altro differimento – contenuto sempre nel decreto Semplificazioni – ossia quello relativo al termine di trasmissione a carico dell’amministrazione finanziaria al Rna (Registro nazionale aiuti), che viene spostato dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2023. Ci sarebbe di fatto comunque un margine di sicurezza per rielaborare e filtrare le informazioni pervenute con l’autodichiarazione degli aiuti Covid, prima di effettuare la successiva.
Sempre nella revisione cambia anche il termine per trasmettere all’agenzia delle Entrate la comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva (Lipe), che viene spostato di due settimane. Ci sarà tempo, così, fino al 30 settembre.
A regime viene spostata anche la scadenza per la trasmissione degli elenchi Intrastat all’agenzia delle Dogane, Accise e Monopoli relativi alle operazioni intracomunitarie. Ora l’adempimento potrà essere effettuato entro la fine del mese successivo al periodo di riferimento.
Nelle modifiche al calendario fiscale inoltre finiscono anche le dichiarazioni Imu, che dal 30 giugno 2022 passano al 31 dicembre 2022, e per l’imposta di soggiorno, dal 30 giugno al 30 settembre 2022.
Un altro elemento rilevante è il cambiamento delle regole sui controlli delle spese sanitarie (scontrini, ricevute e fatture), anche se non dalla campagna dichiarativa già in corso attualmente. A partire dal modello 730 che andrà presentato nel 2023, anche chi si rivolge a un Caf o a un professionista idoneo potrà usufruire della protezione dai controlli sulle spese sanitarie se accetta l’importo detraibile già indicato dalle Entrate nel modello precompilato. Di fatto il Caf o il professionista non dovranno più conservare i singoli documenti relativi alle spese sanitarie.
Altre novità in vista col nuovo decreto riguardano il rimborso fiscale per i tributi di competenza delle Entrate, che verrà pagato direttamente all’erede, la determinazione dell’imponibile Irap e il il monitoraggio fiscale sulle operazioni di trasferimento di denaro attraverso intermediari bancari e finanziari.
Vengono infine estesi anche al 2022 i correttivi per la pandemia già previsti per il 2020 e il 2021 relativamente alle pagelle fiscali per le partite Iva.
Pietro Broccanello