Bonus 200 euro in arrivo a luglio?
Il bonus da 200 euro previsto dal Governo per coloro che hanno redditi inferiori a 40.000 euro è in arrivo, forse già con lo stipendio di luglio: una sorpresa che, se si realizza, porterebbe un piccolo sollievo a tanti lavoratori.
Inps e ministero del lavoro hanno dato il benestare all’avvio della procedura di inserimento del bonus una tantum nel cedolino di luglio, ma non per tutti.
Come esplicitato dalle circolari dell’Inps, la retribuzione integrativa viene erogata di norma a luglio, con alcune eccezioni per alcune forme di part time, per le quali l’assegno potrebbe arrivare già a fine giugno. Idem se il CCNL di categoria preveda clausole esplicite rispetto alle tempistiche di erogazione della retribuzione.
Lo scenario nel quale si trova la gran parte dei lavoratori subordinati prevede comunque l’erogazione nel mese di luglio.
In molti contratti il termine di pagamento dello stipendio è fissato entro il 10 del mese successivo a quello in cui avviene la prestazione. Chi invece, eroga lo stipendio al fatidico “27” del mese inserirà il bonus già a giugno.
In entrambi i casi, è condizione necessario che il lavoratore sia in forza all’azienda anche nel mese di luglio, pena la decadenza dal beneficio. Tale misura vale anche per i percettori di sussidio Naspi, come ad esempio i precari della scuola, il cui rapporto di lavoro termina al 30 giugno per riprendere a settembre.
La circolare ministeriale chiarisce anche il fatto che l’erogazione una tantum dei 200 euro deve essere corrisposta anche nel caso di azzeramento della busta paga legato alla sospensione del rapporto di lavoro per intervento degli ammortizzatori sociali, pur rimanendo il rapporto contrattuale, come accade per coloro che si trovano in cassa integrazione a zero ore.
Come accade in queste circostanze, la macchina burocratica dell’Inps si mette in moto con tempi molto ristretti, anche per la differenziazione delle situazioni contrattuali esistente nel nostro sistema giuslavoristico.
In ogni caso, si tratta di una minima differenziazione, quella tra giugno e luglio, che porterà comunque un piccolo sollievo a coloro che percepiscono una retribuzione sotto la soglia dei 40 mila euro che oggi, anche a causa dell’inflazione e dell’aumento del costo di bollette e altri generi di prima necessità, rappresentano un limite sotto il quale si entra nella fascia a rischio di povertà.
Non saranno di certo 200 euro a fare la differenza, ma in attesa di interventi strategici sul costo delle bollette, della benzina e di tanti altri prodotti d’uso comune, rappresenta un piccolo segnale di aiuto.
Pietro Broccanello