Guerra in Ucraina: la Lettonia reintrodurrà il servizio di leva obbligatorio
Il Cremlino rappresenta una minaccia concreta per i Paesi Baltici che da sempre guardano con diffidenza ciò che accade verso est, anche dopo la caduta dell’Unione Sovietica. L’invasione russa dell’Ucraina ha costretto i Paesi europei a prendere contromisure e così, dopo l’avvio della procedura di adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, ieri la Lettonia (già membro dell’Alleanza) ha annunciato che dal prossimo anno reintrodurrà il servizio di leva obbligatorio.
L’annuncio è arrivato tramite Twitter dal ministro della Difesa lettone, Artis Pabriks. Il governo di Riga aveva eliminato la leva nel 2007, affidandosi a un esercito di professionisti coadiuvato dalla guarda nazionale. Ma la guerra di Putin ha cambiato tutto. I cittadini maschi con un’età compresa tra 18 e 27 anni dovranno completare il servizio militare della durata di undici mesi, oppure potranno servire in altre istituzioni. Per quanto riguarda le donne, questo potranno svolgere il servizio militare su base volontaria.
Pabriks ha affermato che “la società deve essere consapevole e accettare che il prerequisito più importante per la sopravvivenza è il seguente: maggiore è il numero di lettoni preparati e addestrati militarmente, minore è la probabilità che la Russia indirizzi la sua aggressione militare contro la Lettonia”. Il ministro della Difesa ha affermato che saranno necessari dai 30.000 ai 40.000 cittadini con addestramento militare, contro i circa 7.000 attuali, su una popolazione di quasi due milioni di persone. Le nuove misure dovrebbero entrare in vigore all’inizio del 2023.
Redazione